Qual'è la chiave di Davide?

Un enigma è dato alla Chiesa di Filadelfia. "E all'angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: Queste cose dice il Santo, il Verace, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, colui che chiude e nessuno apre" (Apocalisse 3:7).

Qual è questa misteriosa "chiave di Davide"? Prima bisogna sapere chi parla. Chi è "il Santo" e "il Verace"? E' un riferimento al Cristo risuscitato che ha dato questo messaggio a Giovanni, Suo servitore. E' Gesù Cristo che parla. E' Lui che detiene questa chiave; questa chiave di Davide.

E' interessante di constatare che la seconda parte di questo versetto è un riferimento a Isaia 22:22 che dice: "Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide: egli aprirà, e niuno chiuderà; egli chiuderà, e niuno aprirà."

Notate Matteo 16:18-19: "E io altresì ti dico: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli."

Gesù Cristo parla delle chiavi che sono dei simboli d'autorità ed Egli darà queste chiavi a Pietro e agli altri apostoli. Gesù Cristo aveva un'autorità che Egli ha delegato alla Chiesa. E' questione qui delle decisioni che gli apostoli prendevano sul soggetto della Chiesa, dei membri della Chiesa nel quadro di situazioni che potevano essere legate o sciolte. Qui non è questione di dare agli apostoli il diritto di cambiare quel che sia in quello che concerne le dottrine, né i comandamenti o la legge di Dio. Le decisioni che gli apostoli dovevano prendere sarebbero cauzionate da Gesù Cristo.

E' molto simile a ciò che abbiamo letto in Apocalisse 3:7 concernente il fatto d'aprire o di non aprire, di chiudere o di non chiudere.

In Isaia 22, notate il contesto: "Così parla il Signore. L'Eterno degli eserciti: Vai a trovare questo cortigiano, Scebna, prefetto del palazzo" (Isaia 22:15). Scebna voleva fare delle cose in modo grande. Egli aveva fatto il suo piccolo posto nel palazzo e aveva anche preparato la sua sepoltura.

"Che hai tu qui, e chi hai tu qui, che ti sei fatto scavare qui un sepolcro? Scavarsi un sepolcro in alto… Lavorarsi una dimora nella roccia!" (v. 16). Scebna aveva avuto una cattiva sorpresa. Dio aveva altre cose in vista per lui. Lui era stato licenziato senza saldo e sostituito da qualcun altro. "Ecco, l'Eterno ti lancerà via con braccio vigoroso, farà di te un gomitolo, e ti farà rotolare, rotolare, come una palla sopra una spaziosa pianura. Quivi morrai, quivi saranno i tuoi carri superbi, o vituperio della casa del tuo Signore! Io ti caccerò dal tuo ufficio, e tu sarai buttato giù dal tuo posto! In quel giorno, io chiamerò il mio servo Eliakim [Eliakim vuol dire "colui che Dio stabilisce"], figliuolo di Hilkia; lo vestirò della tua tunica [tunica di Scebna], lo ricingerò della tua cintura, rimetterò la tua autorità nelle sue mani; […] Matterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide: egli aprirà, e niuno chiuderà; egli chiuderà e niuno aprirà" (vv. 17-22).

Eliakim era colui che Dio avrebbe stabilito responsabile della casa reale sotto il re Ezechia per sostituire Scebna. Egli era come il primo ministro sotto il re. Egli esercitava un vero potere. E' lo stesso per Cristo che è anche il secondo in seno alla famiglia divina sotto Dio il Padre. Egli ha il potere e ogni autorità sotto suo Padre.

La chiave in questione era attaccata alla cintura. Vi sono delle cinture che sono portate su una spalla e a volte sulle due spalle. Nei nostri giorni non si chiamerebbe cintura, ma cordone. E' come il nastro di tessuto che fa parte del vestito dei monarchi.

Infatti la chiave di Davide dava a Eliakim il potere e l'autorità. Egli aveva il privilegio di aprire e di chiudere il palazzo, la tesoreria; anche l'accesso al re passava da lui. Il re gli dava il potere che egli stimava utile.

Dopo tutti questi passaggi, leggiamo Isaia 9:5-6: "Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l'imperio [o il governo, la sovranità. E' la parola ebraica malkout che è sinonimo di regno, sarebbe a dire dell'esercizio del pieno potere, sotto inteso - da Dio] riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile. Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all'impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell'Eterno degli eserciti." Questo versetto parla del Messia, di Gesù Cristo, e non vi sono equivoci concernente il potere che Egli avrà. Gesù Cristo porta già la cintura con la chiave di Davide. Egli ha il diritto di prendere il potere e lo farà al tempo voluto.

Ma rimane una domanda. Perché Gesù Cristo parla della chiave di Davide all'era di Filadelfia?

Vediamo insieme Ezechiele 21:30-32: "E tu, o empio, dannato alla spada, principe d'Israele, il cui giorno è giunto al tempo del colmo dell'iniquità, così parla il Signore, l'Eterno: La tiara sarà tolta, il diadema sarà levato; tutto sarà mutato; ciò che è in basso sarà innalzato; ciò che è in alto sarà abbassato. Rovina! Rovina! Rovina! Questo farà di lei; anch'essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò."

Le tre rovine sono i tre rovesciamenti del trono di Davide. Il primo rovesciamento sopravvenne quando il trono passò da Israele in Irlanda, in seguito dall'Irlanda verso la Scozia e infine in Inghilterra. La corona non sarà più rovesciata fino al secondo avvenimento del nostro Signore Gesù Cristo; in quel momento, essa lo sarà per l'ultima volta affinché sia rimessa a Lui.

L'era di Filadelfia è stata benedetta da Dio con queste verità; di conoscere l'identità d'Israele come il S. Armstrong lo diceva, per sapere dove si trova questa chiave. Il potere d'aprire e di chiudere, di legare e di sciogliere, la responsabilità di pubblicare e d'annunciare la buona novella del regno di Dio poiché Filadelfia ha ricevuto la chiave di Davide con l'autorità di questa chiave.