NASCERE DI NUOVO

Numerosi sono i cristiani che, ai nostri giorni, sono persuasi di essere "nati di nuovo". Ma cosa voleva dire Cristo a Nicodemo, quando Egli gli spiega che un uomo deve nascere di nuovo, senza del quale non potrà vedere il Regno.

Esaminiamo questo assieme.

Se voi prendete la pena di consultare un dizionario, voi constaterete che la parola originale greca "GENNAO" è tradotta per "nascere" come pure per "generare". E' il contesto che permette di determinare la buona traduzione di questa parola.

Se "GENNAO" è accompagnata dalla parola greca "ANOTHEN" che significa "di nuovo" o "dall'alto", allora si può trattare di "nascere di nuovo", di essere "generati da Dio" o "generati dall'alto".

Per capire la Bibbia, noi dobbiamo esaminare tutti i versetti che trattano dello stesso soggetto. Vediamo dunque quello che Paolo ha scritto: "Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale, poi viene ciò che è spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è terreno; il secondo uomo è dal cielo" (I Corinzi 15:46-47).

Paolo spiega che l'uomo è nato in questo mondo con un corpo fisico, un corpo corruttibile, mortale, ma un giorno verrà, dove egli nascerà DI NUOVO, ma questa volta con un corpo spirituale, incorruttibile, a condizione che egli ricerchi la volontà di Dio e la metta in pratica.

Paolo aggiunge: "E come abbiamo portato l'immagine del terreno, così porteremo l'immagine del celeste. Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio: né la corruzione può ereditare l'incorruttibilità" (I Corinzi 15:49-50).

Dopo la sua nascita, la sua prima nascita, l'uomo rassomiglia ad Adamo, egli porta l'immagine del terrestre. Più tardi, egli rassomiglierà a Cristo e porterà l'immagine del celeste, dopo una seconda nascita, una nuova nascita.

Esaminiamo ora ciò che Cristo dice a Nicodemo: "Or vi era fra i Farisei un uomo, chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte a Gesù, e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che fai, se Dio non è con lui" (Giovanni 3:1-2).

Nicodemo e certi capi dei Giudei avevano capito che Gesù era inviato da Dio, come lo confermano le Sue parole: "Gesù gli rispose dicendo: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3).

In questo versetto, la parola "nascere" è tradotta da "GENNAO". Parecchie versioni menzionano, nelle loro note esplicative che significa "generare". Ma Cristo Si riferisce bene a una nascita, a una nascita spirituale, la seconda nascita.

In effetti, Gesù dice: "Se un uomo non nasce di nuovo, non può vedere il Regno di Dio..." La parola "vedere" essa è tradotta dal greco "EIDO" che non implica solamente il semplice fatto di guardare, ma la percezione, la scoperta visuale di qualche cosa.

Questa parola è diversa dalla parola "BLEPO", che ha piuttosto il senso di ricerca che quello di scoperta.

Per conseguenza, secondo l'affermazione di Cristo, se la gente era veramente già nata di nuovo, allora essi dovrebbero potere percepire visualmente il Regno di Dio

Possiamo noi vedere la famiglia divina? Possiamo noi oggi vedere gli Esseri spirituali che compongono questia famiglia? No! Perché? Poiché fino a quando l'uomo possiede un corpo fisico, i suoi occhi non possono vedere che ciò che è fisico. Nel caso contrario, noi dovremmo vedere gli angeli che ci circondano, cominciando dal nostro angelo custode.

Proseguiamo la lettura del racconto: "Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può ritornare nel seno di sua madre e nascere?" (Giovanni 3:4).
Gesù parlava della nascita spirituale e Nicodemo pensava che Gesù parlasse di una seconda nascita fisica, di una seconda liberazione dal seno materno, ciò lo stupiva fortemente.

"Gesù rispose: in verità, in verità, io ti dico che se uno non è nato di acqua e di Spirito, non può entrare nel regno dei cieli. Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito è spirito" (Giovanni 3:5-6).

Quando un bambino esce dal seno materno, egli nasce dalla carne ed è carne. Nella stessa maniera, colui che è nato dallo Spirito è spirito.

Ricordiamoci le parole di Paolo che abbiamo letto da qualche minuto. Attualmente, noi portiamo l'immagine del terrestre, poiché noi siamo all'immagine di Adamo, formati dalla polvere della terra. Ma al momento della resurrezione, noi porteremo l'immagine del celeste, che era quella di Cristo, prima che Egli Si spogliasse della Sua divinità per divenire un semplice uomo. Ma dopo la Sua resurrezione. Egli ha lasciato il mondo fisico, per ritornare al mondo spirituale.

Gesù che era mortale, poiché Egli aveva abbandonato la Sua divinità, era diventato dalla resurrezione, il primo nato di fra i morti.

Gesù prosegue la Sua risposta a Nicodemo ed Egli aggiunge: "Non ti meravigliare se ti ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né donde viene né dove va; così è chiunque è nato dallo Spirito" (Giovanni 3:7-8).

Comprendete bene voi questo messaggio? Quando il vento soffia, lo si sente, e non lo si vede. Constatiamo i suoi effetti: i rami sono agitati, le foglie che volano; ma lui, non lo si vede. Noi sentiamo la sua carezza sul nostro viso o noi dobbiamo lottare per tenere il nostro ombrello in mano, ma il vento rimane sempre invisibile.

Al versetto 3, Gesù aveva detto a Nicodemo: "Se un uomo non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio". Al versetto 7, Egli aggiunge: "Bisogna che nasciate di nuovo". E dopo avere paragonato colui che è nato di nuovo con il vento che è invisibile, Gesù aggiunge al versetto 8 "Così è [ed è lo stesso] di chiunque è nato dallo Spirito [di tutto uomo nato di nuovo e vivente, questa volta, in un corpo composto di spirito]". Questo sarà quando il vero cristiano nascerà nella famiglia divina che egli sarà invisibile come il vento è lui stesso invisibile.

Questo sarà quando il vero cristiano sarà diventato un essere spirituale che potrà infine vedere ciò che è composto di spirito, ciò che è spirituale. Quando il cristiano sarà trasformato in essere spirituale, egli potrà infine vedere quello che è spirituale e, a partire da quel momento là, gli esseri che saranno rimasti fisici non potranno più vederlo.

Quando il cristiano nascerà di nuovo, allora, come il vento, egli sarà invisibile agli occhi di coloro che saranno fisici. Questo esempio, che ci è dato da Gesù, dimostra che, ai nostri giorni, ogni uomo visibile non può essere "nato di nuovo" Egli è tutto semplicemente "generato dall'alto". Per tanto che egli abbia adempiuto le condizioni per divenirlo.

Egli può essere "generato" durante la sua vita fisica, ma è solo alla resurrezione che egli nascerà di nuovo.

Un essere umano convertito, non è nato di nuovo, egli è generato da Dio. Egli diviene allora un figlio "generato" da Dio, egli può dunque già chiamarlo Padre. Tuttavia, egli non è ancora "nato" da Dio.

La Bibbia spiega che quando Cristo apparirà al momento della Sua seconda venuta sulla terra, il cristiano sarà simile a Lui (Rom. 8:29; I Giovanni 3:2).

Dopo la Sua resurrezione, Gesù era invisibile, salvo quando Egli sceglieva di manifestarSi in modo soprannaturale agli occhi degli umani.

Gli angeli sono invisibili agli occhi degli umani. Pertanto, in parecchie occasioni, la Bibbia descrive delle circostanze dove gli angeli erano visibili agli uomini.

Quando i discepoli erano in una stanza, Cristo apparve improvvisamente in mezzo ad essi riempiendoli di stupore e di spavento. Egli era là, improvvisamente presente, come venuto da nessun luogo. In un'altro momento, Egli scomparve davanti a loro (Luca 24:31 e 36-40).

Riferendosi al millennio, il profeta Isaia spiega che i santi che diventeranno immortali al ritorno di Cristo, potranno apparire a coloro che saranno sopravvissuti, in caso di bisogno.

Egli scrive: "Coloro che ti ammaestreranno non dovranno più nascondersi; e i tuoi occhi vedranno chi ti ammaestra, e quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che ti dirà: Questa è la via; camminate per essa!" (Isaia 30:20-21).

A cosa assomiglia Gesù dopo che Egli è nato di nuovo dopo che Egli è risuscitato?

Paolo dichiara di essere stato: "Appartato per l'Evangelo di Dio... che concerne il Suo Figliuolo, (nato dal seme di Davide secondo la carne, dichiarato Figliuolo di Dio con potenza secondo lo spirito di santità mediante la Sua risurrezione dai morti)" (Romani 1:1-4).

Io attiro la vostra attenzione su alcuni punti di questo versetto: "... suo Figlio... dichiarato Figlio di Dio... per la Sua resurrezione dai morti."

Gesù è stato generato da Dio dal momento del Suo concepimento nel seno della vergine Maria (Ebrei 1:5). Egli era umano e mortale, poiché Egli aveva abbandonato completamente la Sua divinità.

Egli mori e in seguito Egli "nacque" da Dio Egli nacque di nuovo. E divenne il primo nato di fra i morti (Colossesi 1:15 e 18) per la Sua resurrezione dai morti, come noi stiamo leggendo nell'epistola ai Romani.

Quando Egli venne al mondo nella carne, alla Sua prima nascita, Egli discendeva da Davide e, per la Sua resurrezione dai morti, nascendo di nuovo, Egli divenne Figlio di Dio. Egli non era più fisico, ma composto da spirito. Egli era diventato un essere spirituale.

E' certo che Gesù era Figlio di Dio quando si trovava nella carne, poichè benché nato da una donna, Egli era stato generato dalla potenza dell'Altissimo.

Io vi spiego questo affinché voi possiate paragonare le due nascite. L'una da Maria, Gesù essendo allora la posterità di Davide; l'altro, al momento della Sua resurrezione nascendo di nuovo.

A cosa rassomiglia da quando Egli è in tutta la Sua gloria? Giovanni scrive: "I Suoi occhi erano come una fiamma di fuoco: e i suoi piedi erano simili a terso rame, arroventato in una fornace; e la Sua voce era come la voce di molte acque... E il Suo volto era come il sole quando splende nella sua forza" (Apocalisse 1:14-16).

Bisogna ammettere che tutti coloro che affermano di essere già nati di nuovo sono lungi dal somigliare alla descrizione che noi veniamo di leggere.

SECONDA PARTE

Noi abbiamo visto che la parola greca "GENNAO" si traduce così bene per "nascere" che per "generare". Può dunque qualificare, secondo il contesto, qualcuno che è nato o anche "generato".

Noi abbiamo esaminato il passagio delle Scritture dove Gesù dice a Nicodemo che, se un uomo non nasce di nuovo, non può "vedere" il Regno di Dio. Questa parola "vedere" ha il senso di percepire con la vista, di distinguere (Giov.3:3).

Proseguiamo insieme lo studio di questo soggetto e leggiamo ciò che l'apostolo Giovanni ha ancora da insegnarci su questo soggetto.

"Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, e che vi annunziamo Che Dio è luce, e che in lui non vi sono tenebre alcune" (I Giovanni 1:5).

Questa notizia, che gli apostoli hanno appreso da Cristo, è che Dio è luce, Egli è tutta verità, poiché non vi sono tenebre in Lui, nessuna menzogna, nessun male.

"Se diciamo che abbiamo comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità" (Giovanni 1:6).
Il prenome personale "noi" si riferisce ai cristiani, a coloro che si sono pentiti, che avanzano nella strada della conversione. Non a coloro che continuano a camminare nelle tenebre, poiché il loro modo di vivere è in contrasto con la Bibbia, con l'esempio che Cristo ci ha lasciato.

Giovanni prosegue ed aggiunge un dettaglio molto importante: "Ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, abbiamo comunione uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi" (I Giovanni 1:7-8).

Notiamo bene quello che affermano questi due versetti, poiché essi sono essenziali per determinare se, si o no, noi siamo già "nati di nuovo".

Giovanni spiega con molta chiarezza che benchè noi camminiamo nella luce, nella verità, benchè essendo in comunione con Dio, noi restiamo malgrado tutto dei peccatori; poiché affermare che noi non abbiamo peccato, è sedursi sé stessi, farsi delle illusioni o mentire.

Giovanni aggiunge: "Se noi confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua Parola non è in noi" (I Giovanni 1:9-10).

Confessate che questo passaggio delle Scritture non è difficile da capire! Il cristiano è capace di peccare! Ritenete bene questo, poiché è un passaggio molto importante!

Il vero cristiano, benchè egli sia in comunione con Dio, è capace di peccare. Egli può trasgredire la legge, egli ne è capace.

Proseguiamo la nostra lettura: "Ed ora figliuoletti, dimorate in lui, affinché, quando egli apparirà, abbiamo la sicurezza e alla sua venuta non abbiamo da ritrarci indietro da lui, coperti di vergogna" (I Giov. 2:28).

Notate che l'apostolo Giovanni affronta un altro soggetto, quello del ritorno di Cristo. Egli esorta i cristiani a dimorare in Cristo alfine di non trovarsi nella vergogna, e di non essere respinti da Lui al momento del Suo ritorno.

"Se sapete che egli è giusto [aggiunge Giovanni], sappiate che anche tutti quelli che praticano la giustizia sono nati da Lui" (I Giovanni 2:29).

Praticare, è esercitare un modo di vita. Il mondo cristiano pratica la giustizia oggi? Per la maggioranza di essi, la risposta è NO! Poiché la giustizia è l'ubbidienza alla legge divina (Romani 10:5; Salmo 119:164).

La giustizia è il contrario del peccato e il peccato è il contrario della giustizia.

L'uomo che ricerca la comunione con Dio deve dunque praticare la giustizia senza farla mai in modo perfetto. E' la ragione per la quale egli deve tendere i suoi sforzi verso la perfezione come questo gli è stato raccomandato da Gesù (Matteo 5:48).

Noi stiamo per leggere che: "Chiunque pratica la giustizia è nato da lui [nato da Dio]". Questa parola "nato" è tradotta dal greco "GENNAO" che, come voi lo sapete adesso, può ben significare "nato" o "generato".

Il cristiano è esso nato o generato? Ricordatevi di quello che Gesù ha detto a Nicodemo: "Quel che nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito è spirito". Ed Egli aggiunge: "Se un uomo non è nato di nuovo non può vedere il regno..."

Il regno di Dio, la famiglia divina, gli angeli, tutti questi esseri spirituali vi sono essi divenuti visibili? La Bibbia ci dice che deve esserene il caso se voi siete già "nati di nuovo".

Siete voi sempre "carne" o siete già composti di "spirito". Se voi avete prestato attenzione a quello che state leggendo, voi dovete sapere se siete già "nati di nuovo" o semplicemente "generati da Dio".

Ma ritorniamo alla prima epistola di Giovanni: "Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci di essere chiamati figliuoli di Dio! E tali siamo. Per questo non ci conosce il mondo: perché non ha conosciuto lui" (I Giovanni 3:1).

Il vero cristiano, quello che vive nella luce e non nelle tenebre, è già un figlio di Dio poiché egli è stato "generato" dalla Sua potenza che è lo Spirito Santo.

"Diletti, ora siamo figliuoli di Dio, e non è ancora manifesto quello che saremo. Sappiamo che quando Egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. E chiunque ha questa speranza in lui [chiunque spera in Cristo, nel Suo ritorno], si purifichi come esso è puro" (I Giovanni 3:2-3).

Le manifestazioni dei figli di Dio, l'epoca alla quale essi devono apparire nella loro gloria, non è ancora venuta! Quando verrà, il vero cristiano, che oggi è generato, "nascerà di nuovo". Egli rivestirà allora l'immortalità ed egli vedrà la famiglia divina e Cristo tali che Essi sono.

"Chi fa il peccato commette una violazione della legge; il peccato è la violazione della legge". Noi abbiamo qui la definizione biblica del peccato. Poche chiese ne parlano. Esse non possono parlarne poiché esse affermano, a torto, che la legge è abolita. "Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l'ha veduto, né l'ha conosciuto" (I Giovanni 3:4 e 6).

Colui che non pecca, colui che non vive nella trasgressione della legge, si fortifica nel Signore e, fino a quando egli dimora veramente legato a Cristo, egli non pecca.

Giovanni scrive: "Chiunque pecca, non l'ha veduto..." Nel suo commentario, Adam Clarke scrive: "Non è inabituale per l'apostolo Giovanni, tanto nel suo evangelo che nelle sue epistole, di utilizzare il tempo passato per il tempo presente e il presente per il passato. Come gli Ebrei, egli si serve del 'preterito' che è una forma temporanea del passato".

Bisogna dunque leggere: "Chiunque pecca non l'ha veduto, né l'ha conosciuto". Perché? Poiché egli dà accesso al diavolo (Efesini 4:27), egli lascia Satana avere il vantaggio su di lui (II Cor. 2:11), egli si allontana dal suo Salvatore.

Passiamo adesso a un versetto spesso mal compreso, quando si ritira dal suo contesto. Dopo avere parlato della manifestazione dei figliuoli di Dio, Giovanni aggiunge: "Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il ; seme di Esso dimora in lui; e non può peccare perché è nato da Dio" (I Giovanni 3:9).

Il vero cristiano può peccare all'ora attuale? La risposta è si, poiché non è "nato di nuovo" egli è solo ancora generato. Egli rimane fisico ed egli sarà composto di spirito solo alla resurrezione, quando sarà accolto nella famiglia di Dio.

Questo versetto è molto chiaro. Egli afferma: "Ed egli non può peccare..." Il testo originale greco è priciso. Egli dice: "Egli non è capace di peccare, egli non può", egli non ne ha più la facoltà. Notate che questa affermazione non è sottomessa alla minima condizione.

Giovanni prosegue: "Da questo sono manifestati i figliuoli di Dio e i figliuoli del diavolo: chiunque non opera la giustizia non è da Dio; e così chi non ama il fratello" (I Giovanni 3:10).

La giustizia deve essere un modo di vivere. Il cristiano deve praticare la giustizia continuamente. Disgraziatamente, egli non lo fa perfettamente poiché egli è ancora capace di peccare, di trasgredire la legge. Ecco perché egli deve avanzare verso la perfezione.

Noi arriviamo ad un versetto di cui la traduzione è maldestra: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama Colui che ha generato, ama anche chi è stato da lui generato" (I Giovanni 5:1).

Noi ci troviamo qui davanti a tre parole: "nato", "generato" e "nato", tutte tre tradotte dal greco "GENNAO". La parola greca "ANOTHEN", che può essere tradotta con "nascere di nuovo", non vi si trova.

Noi non possiamo pretendere che questo passagio dica: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo è nato da Dio e chiunque ama colui che l'ha fatto nascere, ama anche colui che è nato da lui".

Per contro, se noi utilizziamo in tre riprese la parola "generato", tutto diventa chiaro: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è generato da Dio , e chiunque ama colui che l'ha generato, ama anche colui che è generato da lui".

E' quello che Giovanni ci dice sotto l'ispirazione divina, è che colui che crede che Gesù è il Messia e dunque, che mette in pratica il Suo insegnamento, è generato da Dio. Egli ama anche Dio che l'ha generato, e egli ama tutti coloro che sono stati generati da Dio.

"Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; ma colui che nacque da Dio lo preserva, e il maligno non lo tocca" (I Giovanni 5:18).

Noi abbiamo già letto che colui che è "nato" da Dio non pecca, egli non può, egli ne è incapace. Per contro, colui che è "generato" da Dio bada a se stesso! Come baderà a se stesso? Prendendo tutte le armi di Dio che sono descritte in Efesini 6:13-17. Egli baderà utilizzando le armi che Dio mette a sua disposizione.

Infatti, nessuno è "nato di nuovo" a l'eccezione di Cristo. Il cristiano che si è pentito, convertito, che è stato battezzato per immersione e che ha ricevuto lo Spirito Santo di Dio è "generato da Dio".