LA LETTERA UCCIDE!


Vi siete mai chiesti perché il cristianesimo è così diviso. Questa domanda mi è tornata in mente, leggendo la lettera che mi è stata spedita da una auditrice di Francia, che mi scrive e la cito:
"Mi sembra che voi vi attaccate troppo alla lettera delle Scritture, malgrado 'la lettera uccide e lo spirito vivifica'."

Questa signora si riferisce alla 2° epistola di Paolo ai Corinti, al capitolo 3, versetto 6. Ma perché essa si limita, nella sua citazione, a queste sette parole che, presi tali e quali, possono significare molte cose, ma non quello che essa tenta di dimostrare.

Spesso, ho avuto l'occasione di incontrare delle persone che, si basavano su questa breve frase, credevano di fornire una prova che la legge non deve più essere osservata e che non bisogna attaccarsi alla lettera delle Scritture. E' quello che noi vedremo.

La mia corrispondente e auditrice prosegue scrivendo:
"Se noi ci attacchiamo troppo alla lettera, potremo avere dei querci e dei monchi, oppure dei ciechi e dei troncati."

A mia volta, vorrei porre qualche domanda. Bisogna prendere le Scritture secondo la lettera, nel senso proprio, secondo il loro senso letterale o no? La risposta è affermativa e, se voi siete già abituati alle nostre emissioni mattinali, voi sapete quello che noi preconizziamo. D'altronte, se voi volete ben riflettere, non vi sono altre soluzioni, per evitare l'ambiguità.

Bisognerebbe leggere le parole concrete del Dio vivente e trasformarle in un linguaggio astratto, un linguaggio che ognuno potrebbe capire e spiegare a suo modo?

Quale senso bisognerebbe allora dare a queste Scritture, che formano il libro d'istruzione del Creatore per l'uomo? Bisognerebbe allora dare un senso figurato? Ma figurato da chi? Per dei dirigenti religiosi, che sembrano di non capire, poiché essi sono giunti da anni, a costituire diverse centinaia di confessioni, tutte basate in fin dei conti su gli stessi scritti. Cosa ne pensate voi.

Ognuno può concedersi il diritto di interpretare la Bibbia come la intende e ognuno prova di far dire quello che lui vuole che essa dica.

Ben inteso, ognuno ha il diritto di avere le proprie opinioni su quello che egli vuole. Ognuno può pensare che la spiegazione che egli dà è plausibile e che è la più valevole. Ma abbiamo noi il diritto di agire in questo modo con la Parola di Dio?

Dove si trova la verità? Nel nostro spirito? Nei nostri pensieri? E questa la sorgente della verità? Dio non ha Egli detto: "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l'Eterno. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri" (Isaia 55:8-9).

Se la Bibbia non intende esattamente quello che dice, allora perché riferirsi e perché leggerla?

Cristo pensava quello che Egli diceva, poco prima del Suo arresto Egli affermava: "Ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità" (Giov. 16:13).

Se queste centinaia di denominazioni cristiane si lasciassero condurre da questa sola verità che è la Parola di Dio (Giov. 17:17), che sussiste eternamente (Isaia 40:8) e che non può essere annullata (Giov. 10:35), allora esse non gli farebbero dire quello che essa non dice, quello che essa non ha mai voluto dire?

Non è perchè la maggioranza delle chiese non si lascia guidare dalla verità, che ci sono tanti ciechi spirituali, per riprendere i termini utilizzati dalla lettera che mi è stata indirizzata.

Se ci si lasciasse condurre unicamente dalle istruzioni divine contenute nella Bibbia, senza alterarle con delle spiegazioni o con delle interpretazioni personali, non credete voi che tutti i cristiani potrebbero formare infine un solo corpo e sarebbero condotti da un solo stesso Spirito, con la stessa speranza, la stessa fede e lo stesso Dio (Efesini 4:4-5)?

Se la Bibbia non intende quello che essa dice, allora è che Dio non intende ciò che Egli dichiara nella Sua Parola! Credete voi che questo sia possibile? Vi consiglio di riflettere in questo, di meditare la questione!

Adesso, vediamo quello che Paolo vuole dire nella sua 2° epistola ai Corinzi, in questo versetto che cita questa auditrice e per questo, leggiamo prima della fine di questa frase.

Poiché vedete voi, per ben comprendere la Parola di Dio e le Sue istruzioni, dobbiamo entrare del tutto nel versetto, comprendere il suo contesto, andando anche al di là leggendo il capitolo intero, vedere anche i precedenti e tutto il capitolo seguente, se è necessario. Non dobbiamo dimenticare che le epistole sono delle lettere, inviate dagli apostoli alle diverse congregazioni. Quando voi ricevete una lettera, non vi verrà l'idea di leggere una sola frase. Noi dobbiamo dunque fare lo stesso, per queste lettere emanate dagli apostoli e preservate per tutti noi.

Esaminiamo adesso il 3° capitolo della seconda lettera di Paolo ai Corinti e leggiamo il versetto 6: "Ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha anche resi capaci di essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di spirito; perché la lettera uccide, ma lo spirito vivifica."

Ricordatevi che l'antico Israele era sotto l'antico patto e non comprendeva che la lettera della legge, la promessa dello Spirito Santo non era ancora stata fatta.

A parte qualche eccezione, quella gente non erano per nulla convertiti ed è con pena che essi ubbidivano ai dieci comandamenti scritti da Dio sulle tavole di pietra.

Non confondete le pietre con le tavole di pietra. E' molto importante per la chiarezza di questo capitolo.

Dopo aver dato Lui stesso i dieci comandamenti, l'Eterno ha instaurato per il popolo, diverse leggi civili e religiose, basate sui principi della grande legge spirituale e prescrisse delle condanne che potevano portare fino alla pena di morte. Ecco perché il ministero della morte esisteva.

Oggi, se voi siete VERAMENTE cristiano, la legge non è più sulle tavole di pietra, ma esse sono scritte nel vostro cuore, ciò vi permette di osservarla non solo secondo la lettera, ma anche secondo lo spirito.

E' ciò che Paolo ha scritto nella sua seconda epistola ai Corinzi, al capitolo 3, al versetto 3, confermando che la legge non è abolita, come Gesù ha dichiarato in una maniera formale nel sermone sulla montagna (Matteo 5:17-18 anche Ebrei 8:10).

Il ministero della morte esisteva all'epoca dell'antico patto. Era chiamato così, perchè essi dovevano amministrare la morte a coloro che erano colpevoli di avere trasgredito certe leggi. In questo capitolo, Paolo paragona un ministero dello Spirito o ministero della giustizia che, lui, annuncia la vita.

Secondo Paolo, se l'antico ministero che amministrava la morte era glorioso, quanto più glorioso è questo nuovo ministero, che amministra la vita dello Spirito che vivifica che è impegno di vita eterna.

In seguito, egli aggiunge al versetto 17: "Ora, il Signore è lo Spirito; e dov'è lo Spirito del Signore, quivi è la libertà."

Noi siamo liberati dal salario del peccato che è la morte (Rom. 6:23), poiché Cristo è morto al nostro posto. Egli ha pagato l'ammenda del nostro peccato. Ecco perché l'amministrazione della morte è impotente contro di noi, fino a quanto noi continuiamo a vivere nel pentimento e la conversione.

Capite voi, adesso, le parole di Paolo: "La lettera uccide"?

In effetti, i comandamenti sono scritti da Dio sulle tavole di pietra, come lo rivela il libro dell'Esodo. Queste tavole erano piccole e leggere, poiché Mosè le teneva in mano, discendendo dalla montagna del Sinai.

Esse erano scritte d'ambo i lati, di qua e di là. Le tavole erano l'opera di Dio e la scrittura, era quella di Dio. E' quello che spiega Esodo 32:15-16).

Queste tavole furono in seguito messe nell'arca del patto, che fu portata nella terra promessa e installata più tardi nel tempio di Gerusalemme.

Allora? Che cosa fu scritto su delle Pietre e non su delle tavole di pietra? La risposta si trova nella Bibbia come noi vedremo! Queste furono delle leggi che prescrivevano diverse pene, con le condanne che potevano incorrere.

Al momento quando il popolo si preparava ad entrare nella terra promessa. Mosè diede le istruzioni seguenti: "Quando voi avrete passato il Giordano per entrare nel paese che l'Eterno, l'Iddio vostro, vi dà, rizzerete delle grandi pietre, e le intonacherai di calcina. Poi vi scriverai sopra tutte le parole di questa legge (...) E scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge, in modo che siano nitidamente scolpite." Voi leggerete questo in Deuteronomio 27:2 e 8.

Queste pietre erano alte, per poter essere viste da lontano e servivano anche di avvertimento. Ecco perché fu necessario di drizzarle e piazzarle sul monte Ebal. Le leggi civili con le loro pene, che erano state ripetute da Mosè, dovevano essere scritte con delle lettere scolpite, come lo indica la parola originale greca.

Giosuè 8:32, ci dice che fu fatto dopo il passaggio del Giordano.

"E là, su delle pietre, Giosuè scrisse una copia della legge che Mosè aveva scritta in presenza dei figliuoli d'Israele."

Voi dovete sapere che queste tre parole, "la lettera uccide", non si riporta alla maniera che bisogna considerare le Scritture, e nemmeno ai dieci comandamenti, ma a queste lettere scolpite sulle pietre, ricordano l'amministrazione della morte, che doveva essere applicata dal ministero della morte.

Leggete questo voi stessi, cercate tutti i versetti nella vostra Bibbia e studiateli!
Dio ci mostra la verità, fin quanto che noi siamo disposti a cercarla, senza partito preso, senza idee preconcette.

Essa si trova nella Bibbia e in nessuna parte altrove, ma come l'ha scritto Isaia, si tratta di: "Precetto su precetto..., regola dopo regola..., un poco qui, un poco là!" (Isaia 28:9-13).

La Parola di Dio non è difficile da comprendere, se mettete da parte le vostre idee preconcette, voi la leggete con cuore semplice, con un cuore da bambino.

Cristo non ha Egli detto: "Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli" (Matteo 11:25).