IL GIORNO DEL SIGNORE

Noi abbiamo già esaminato i cinque primi suggelli del libro dell'Apocalisse. Vediamo oggi ciò che Giovanni scrive sul soggetto del sesto suggello, che ci porta direttamente al "Giorno del Signore":
"Poi vidi quand'ebbe aperto il sesto suggello: e si fece un gran terremoto; e il sole si fece nero come il cilicio di crine, e tutta la luna diventò come sangue, e le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi" (Apoc. 6:12-13).

Giovanni vede molte cose, alcune egli può descriverle facilmente, ma altre, egli le deve spiegare con la conoscenza della sua epoca.

Se voi scuotete qualcuno che guarda il cielo, egli avrà l'impressione che tutte le stelle oscillano. Qui noi constatiamo che il nostro globo sarà scosso da un terremoto così grande, così importante, che gli uomini avranno l'impressione che le stelle si spostano subitamente e cadono sul nostro pianeta.

Potrebbe darsi che questo sia accompagnato da una pioggia di meteoriti, ma non da una caduta di stelle poiché esse distruggerebbero la nostra terra, e questo non può essere il caso (Salmo 78:69).

Giovanni prosegue: "E il cielo si ritrasse come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola fu rimossa dal suo luogo" (Apoc. 6:14).

La terra oscillerà probabilmente dal suo asse, in seguito di questo il cielo darà l'impressione di girare su sé stesso come un rotolo di pergamena. E' forse questo spostamento dell'asse della terra, che provocherà questo grande terremoto e dei grandi cambiamenti sopravverranno per le isole e le montagne.

"E i re della terra e i grandi e i capitani e i ricchi e i potenti e ogni servo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti; e dicevano ai monti e alle rocce: cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il grande giorno della sua ira, e chi può reggere in piè?" (Apoc. 6:15-17).

Gli uomini si renderanno conto in quel momento che Dio interviene. Il loro panico sarà così grande, che essi cercheranno di nascondersi con la speranza di evitare la collera di Dio e dell'Agnello. Essi non mancheranno di riconoscere la mano di Dio in questo sesto suggello.

Saranno essi infine disposti a cambiare, a sottomettersi a Dio nondimeno? No, essi rifiuteranno sempre di fare la Sua volontà, come lo spiegano i capitoli seguenti. Essi comprenderanno che il grande giorno della collera di Dio è arrivato. E' l'inizio del giorno dell'Eterno, del Giorno del Signore.

Contrariamente a quello che si afferma, il Giorno del Signore non è la domenica, primo giorno della settimana, che sarebbe chiamato così in memoria della resurrezione di Cristo avvenuta una domenica mattina.

Cristo non è stato crocifisso un venerdì né risuscitato una domenica. Io vi lancio d'altronde la sfida di provare questo con la Bibbia. Noi abbiamo un opuscolo gratuito che tratta di questo soggetto. Esso è a vostra disposizione è sufficiente di scriverci e lo otterrete.

Il tema principale del libro dell'Apocalisse è il Giorno del Signore, un giorno di collera e di furore. Nella sua visione, l'apostolo Giovanni vede degli avvenimenti descritti dai sette suggelli, le sette trombe e le sette coppe, che concluderanno la fine della nostra epoca. Egli scrive: "Fui rapito in Ispirito nel giorno del Signore (...)" (Apoc. 1:10).

Il Nuovo Testamento lo chiama "Giorno del Signore". Mentre l'Antico Testamento lo chiama "il Giorno dell'Eterno". Perché? Poiché l'Eterno dell'Antico Patto è Colui che è divenuto il nostro Salvatore, nostro Signore. Egli ritorna come l'ha annunciato e, la Sua collera contro questa umanità che sprofonda di più in più nel male è grande.

Il giorno della Pentecoste, Pietro aveva citato una profezia di Gioele: "E farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra; sangue, e fuoco, e vapore di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno, che è il giorno del Signore" (Atti 2:19-20).

Il profeta Gioele aveva dichiarato: "Si, il giorno dell'Eterno è grande, oltremodo terribile (...) In quel giorno (...) E farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile giorno dell'Eterno" (Gioele 2:11, 29-31).

Nella sua profezia per i tempi della fine, Sofonia dichiara: "Il giorno dell'Eterno è vicino (...) Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di distretta e d'angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e gi fitta oscurità, un giorno di suono di tromba e d'allarme contro le città fortificate e le alte torri. E io metterò gli uomini nella distretta, ed essi commineranno come ciechi, perché hanno peccato contro l'Eterno; e il loro sangue sarà sparso come polvere, e la loro carne come escrementi. Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell'ira dell'Eterno" (Sofonia 1:14-18).

Esaminando il libro dell'Apocalisse, noi constatiamo che tre avvenimenti vanno a succedersi. Essi sconvolgeranno il mondo. Prima di tutto ci sarà la grande disperazione, la grande tribolazione. Essa non è il Giorno del Signore.

La grande tribolazione è la collera di Satana, che si rivolge contro i Cristiani tiepidi, mancanti di zelo. Essi non hanno in loro un rispetto profondo per la Parola di Dio. Satana li perseguiterà e li martirizzerà (Apoc. 3:14-21 e 12:17).

Per contro, i cristiani che avranno perseverato senza compromessi nell'osservanza dei comandamenti, serbando fedelmente la Parola di Dio, saranno protetti da questa collera (Apoc. 3:10, 14:12 e anche 12:13-16).

In seguito viene il "Giorno del Signore", che la Bibbia menziona più di trenta volte. Si tratta dell'intervento divino negli affari del mondo. Un mondo che rifiuta di pentirsi e che non cessa di sprofondare nel peccato, la trasgressione della legge e le bestemmie. Un mondo che continua a produrre, nel nome della pace, delle armi di grande potenza e che sarà sul punto di distruggersi. Constatando che gli rimane poco tempo, Satana trascinerà l'umanità in una guerra suicida, affinchè esse non possano entrare nella famiglia divina.

Il giorno del Signore viene chiaramente dopo la grande tribolazione, dopo la rabbia di Satana contro i cristiani.

Il terzo avvenimento è la discesa della Nuova Gerusalemme su questa terra. Questo avvenimento avverrà più tardi, dopo le tre resurrezioni e dopo la seconda morte nello stagno di fuoco, che ridurrà in cenere gli impenitenti irriducibili e che pulirà la superficie della terra delle opere umane.

Questa immensa città è in preparazione nei cieli. Essa diverrà il seggio centrale dell'universo. Dio e Cristo vivranno allora in mezzo agli uomini, che saranno stati trasformati in esseri spirituali, composti di spirito. Verificate tutto questo nella vostra Bibbia.

Perché tante sofferenze prima dell'intervento divino? Da 6000 anni, Dio rivolge all'umanità un messaggio d'amore. Alla prima coppia, Adamo ed Eva, Egli rivelò il buon modo di vivere, che portava loro tutto quello che l'uomo può desiderare per vivere nella pace e la gioia.

Egli inviò numerosi profeti, portatori di questo messaggio che permetterebbe all'umanità di immergersi nella felicità, la prosperità e la salute. Ma gli uomini non hanno mai cessato di rigettare questo messaggio, o questi messaggeri andando anche fino ad ucciderli.

Con grande sollecitudine, Dio non cessò di dare a questa umanità ribelle, tutti i mezzi di sfuggire alla distruzione che essa si impone senza rendersene conto.

Oggi, gli uomini non vogliono sempre ascoltare Dio. Essi continuano a scegliere il loro proprio modo di vita, essi vogliono determinare loro stessi ciò che è bene di ciò che è male, ciò che è giusto da ciò che è ingiusto. Noi constatiamo intorno a noi il risultato di questa testardaggine.

Dio impedirà questo mondo malvagio e ribelle di distruggersi. E' questo intervento divino che è il "Giorno del Signore". Esso approderà al secondo avvento ritorno di Cristo. E' allora che la pace sarà stabilita nel mondo.

Dall'ultima guerra mondiale, questo mondo non ha veramente conosciuto la pace. Vi sono state guerre e rivoluzioni un po' ovunque. Redigete la lista di tutte le guerre, di tutti i conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale e voi constaterete che l'uomo non ha cessato di opporsi all'uomo.

E quello che l'apostolo Giacomo ha scritto: "Donde vengono le guerre e le contese fra voi? Non è da questo: cioè dalle vostre voluttà che guerreggiano nelle vostre membra? Voi bramate e non avete; voi uccidete ed invidiate e non potete ottenere; voi contendete e guerreggiate; non avete, perché non domandate, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri" (Giacomo 4:1-3).

L'uomo ha sempre voluto dominare il suo prossimo. Egli si lascia portare dall'odio come lo fu il caso di Caino verso il fratello Abele. Ci si è battuti nel nome di Dio, si ha torturato e si ha ucciso nel Suo nome da molte generazioni, mentre la legge di Dio dice: "Non uccidere!" (Esodo 20:13).

La storia dell'umanità è una successione di pene, di sofferenze, di lacrime, di ferite, di morti violente. Disgraziatamente questa storia non è ancora finita. Ma un giorno, l'uomo imparerà questa lezione. Dopo il Giorno del Signore, egli conoscerà infine la pace.

Leggete il libro dell'Apocalisse. E' scritto: "Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che sono scritte in essa, poiché il tempo è vicino (chi si ricorda di ciò che è scritto)" (Apoc. 1:3).

Cristo aggiunge e cito la versione di Louis Segond: "Beati coloro che lavano le loro vesti" (Apoc. 22:14). La versione di David Martin del 1837 traduce questo stesso versetto per: "Ben felici coloro che fanno i suoi comandamenti" e la versione Osterwald del 1881 per: "Beati coloro che osservano i suoi comandamenti". Queste traduzioni sono conformi al greco originale secondo molti commentatori, come quello scritto da Adam Clarke.

Coloro che lavano le loro vesti, sono coloro che vivono in conformità con tutti i comandamenti.

Il "Giorno del Signore", questo giorno grande e terribile che l'apostolo Giovanni ha visto nella sua visione, mentre era sull'isola di Patmo, è dunque l'intervento divino che metterà fine a tutte le miserie umane.