LA BESTIA DELL'APOCALISSE

Mene Mene Tekel Upharsin

Le Chiavi del Passato per Aprire un Mistero dei Tempi Moderni

Tutti gli occhi si volsero verso un uomo molto anziano che entrava con sicurezza sotto le luci scintillanti e sontuose che decoravano la sala del banchetto. Sotto l'effetto del vino, il ridere e gli scherzi rumorosi che riempivano la sala l'ora precedente avevano bruscamente fatto posto a un sinistro silenzio seguito da un timido sussurro dopo una scena che agghiacciava il sangue. Era sembrato che nel pieno della festa, una mano era apparsa, staccata dal vuoto e scrivendo un messaggio in lettere larghe sul muro. Questo si svolgeva all'occasione di un grande banchetto organizzato dal Re Belsatsar di Babilonia per celebrare l'invulnerabilità di Babilonia. Babilonia che era assediata dalle truppe di Ciro il Grande di Persia, era persuaso che i suoi muri fossero imprendibili.
Così, alla sera della nuova luna del settimo mese nel 539 avanti G. C. la potenza dell'eletta Babilonia festeggiava e beveva. Belsatzar aveva anche voluto che il vasellame sacro importato dal Tempio di Gerusalemme da suo nonno, alcune decine di anni prima, siano portati. Egli voleva servirsene come coppe per bere. E' allora che apparve la mano scrivente sul muro e la festa si fermò a causa dello stupore generale. Il messaggio scritto sul muro era: "Mene, Mene, Tekel, Ufarsin." Le parole erano in termini caldei ben conosciuti che si riferivano a delle unità di peso, ma la loro interpretazione era assolutamente incomprensibile per coloro che osservavano la scena.
L'uomo anziano che era stato convocato dal re si chiamava Daniele. Egli era giunto a Babilonia nella sua adolescenza come prigioniero giudeo egli era stato allevato nella alta amministrazione sotto il regno del nonno di Belsatzar. Egli cominciò a spiegare al re che il Dio dei cieli aveva limitato il suo regno nel tempo e che questo era alla fine. Egli era stato pesato sul piatto della bilancia e trovato leggero: Quella stessa notte, il suo regno gli sarebbe tolto per cadere nelle mani dei suoi assediatori i Medi e i Persi.
Nello spazio di qualche ora l'esercito di Persia aveva totalmente invaso la città. Esso si era infiltrato al disotto delle enormi mura della città. Il fiume che scendeva sotto i muri era stato deviato qualche ora prima da un canale artificiale e, favorite dall'oscurità poco prima dell'aurora, le truppe persiane si erano insinuate nel letto prosciugato del fiume che passava sotto il muro per in seguito aprire dall'interno le porte massicce della città. Prima che il sole si fosse alzato, essi avevano conquistato Babilonia e giustiziato il re Belsatzar.
Confrontato agli avvenimenti della serata, è impossibile che Daniele non si fosse ricordato della scena di cui era stato testimone 65 anni prima. In quell'epoca, benché egli fosse ancora un giovane adolescente, non avendo ancora vent'anni, egli era stato condotto in presenza del sovrano di quello che era allora il più potente impero della terra. In quel giorno, la sua propria vita e la vita dei suoi più cari amici furono messe in una situazione precaria. Egli era stato condotto davanti al re Nabucadnezar, il nonno di Belsatsar, per fargli interpretare un sogno sconcertante che il re aveva avuto qualche giorno prima.
Daniele aveva arditamente fatto sapere al sovrano scettico è tormentato che vi è un Dio nel cielo che rivela i segreti. Egli gli espose in seguito l'interpretazione ispirata da Dio, del suo strano sogno.
Quale rapporto questi lontani avvenimenti del passato potrebbero avere per voi e per me, che viviamo in questo mondo moderno e sofisticato? E' possibile come afferma la Bibbia, che delle chiavi siano capaci di aprire la porta dei misteri che attorniano la provenienza reale degli avvenimenti che rattristano il nostro mondo attuale?

NON E' CHE DELLA LETTERATURA APOCALITTICA?
Molti eruditi moderni si premurano di negare che la profezia uscita dalla Bibbia sia la chiave che permette di capire il vero senso degli avvenimenti presenti e futuri. Essi dicono che dei libri come quello di Daniele e dell'Apo-calisse sono solamente della lettura "apocalittica" che non bisogna considerarli come rivelanti veramente i particolari di ciò che attende le nostre nazioni moderne. Cosa dire su questo soggetto?
Cominciamo per capire il significato della parola "apocalisse". E' una parola greca che è correntemente tradotta in Inglese per "rivelazione". Nell'Apocalisse 1:1 noi leggiamo: "La rivelazione [dal greco Apocalisse] di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve [...]" La prima cosa che noi apprendiamo è che il libro dell'Apocalisse ha come scopo di revelare l'avvenire al popolo di Dio. Gli eruditi che affermano il contrario si sbagliano di grosso.
Ma si potrebbe pensare che certi si chiedono se non ci sono ogni sorta di punti di vista e d'interpretazione in materia di profezia biblica. Sicuramente ve ne sono! Sembra che la maggioranza di coloro che vogliono interpretarla cominciano ad osservare delle cose sulla scena mondiale per in seguito tentare di farli indossare dalla Bibbia. E' così che negli anni 50 e 60, quasi tutti coloro che commentavano la profezia biblica identificavano l'impero comunista sovietico come "l'Animale" di colore scarlatto descritto in Apocalisse. Qualche anno fa, c'era Sadam Hussein. Oggi, la maggior parte dei commentatori fondamentalisti e evangelisti si accordano ad identificare il "Nuovo Ordine Mondiale" o le Nazioni Unite come essendo la "Bestia". Si potrebbe dire che vi sono tante interpretazioni quanto interpreti.
Nondimeno il pubblico è intrigato dalle profezie bibliche. Nel passato, Hal Lindsey ha venduto dei milioni di libri affermando di avere messo a punto lo scenario della fine del mondo. Più recentemente, il presentatore Pat Robertson ha scritto un romanzo che descrive la sua visione degli avvenimenti della fine del mondo. Con molti altri autori, essi diffusero le loro opinioni divergenti sull'avvenire. È possibile di sapere quello che ne è realmente? Oppure non è che un gioco di stima dove si guadagna o si perde secondo la fortuna?
Riflettete un momento. Un Creatore pieno di saggezza e di amore potrebbe Egli dare una rivelazione impossibile da capire? Questa sarebbe una dissimulazione e non una rivelazione! Ciò sarebbe semplicemente una farsa colossale che non potrebbe né aiutare né edificare qualcuno.

LASCIAMO LA BIBBIA INTERPRETARSI DA SE STESSA
E' di importanza vitale di realizzare che la comprensione reale della profezia biblica viene dalla Bibbia che, in fine dei conti si interpreta da se stessa! Come Pietro lo spiega, "Sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla volontà dell'uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, poiché sospinti dallo Spirito Santo" (II Pietro 1:20-21). Se noi vogliamo capire la profezia biblica noi dobbiamo capire che lo Spirito Santo ha ispirato ognuno degli autori biblici. Per conseguenza, diverse sezioni delle Scritture trovano il loro chiarimento grazie ad altre sezioni. Se noi cerchiamo di comprendere il libro dell'Apocalisse, o a conoscere le risposte alle questioni come: "Chi è la Bestia?" o "Quale è il marchio della Bestia?", noi non dobbiamo accontentarci di togliere un solo versetto del suo contesto e lasciare correre liberamente la nostra immaginazione. Al contrario, noi dobbiamo applicare il principio contenuto in Isaia 28:9-13, realizzando che la Bibbia si interpreta riunendo precetti su precetti, regola su regola, poiché è scritto: "Un poco qui, un poco là" (v. 13).
Per quello che concerne l'evoluzione nel corso degli avvenimenti mondiali, la maggior parte degli analisti, degli esperti e dei pronosticatori, tanto secolari che religiosi, sono stati una volta di più confrontati ai loro errori. Essi furono praticamente tutti presi alla sprovvista quando sopraggiunsero gli avvenimenti geopolitici i più significativi della seconda mettà del ventesimo secolo.
La caduta rapida degli avvenimenti in Europa centrale e dell'Est nel 1989 non aveva sorpreso tutto il mondo. Abbiamo potuto leggere un editoriale della libre Presse di Tennessee nell'edizione di Hender Sonville del 7 Dicembre 1989: "Come molti Americani, io osservavo con interesse lo svolgimento della situazione politica in Germania dell'Est. Benché molti abbiano espresso la loro sorpresa sul soggetto degli avvenimenti recenti e alla chiamata dei Tedeschi dell'Est per la riunificazione delle due Germanie, io devo ammettere di non avere risentito questi stessi sentimenti davanti a questi avvenimenti. La buona ragione è che da anni avevo avuto l'occasione di leggere le pubblicazioni del... fu Herbert W. Armstrong... Armstrong aveva predetto che il Muro di Berlino cadrebbe un giorno e che i due Stati tedeschi sarebbero di nuovo riuniti in una nazione potente."
Già nella Pura Verità del mese di Aprile 1952, Herbert W. Armstrong diceva che la Germania dell'Est ritornerebbe alla Germania dell'Ovest e che la Russia "sarebbe forzata di abbandonare il suo controllo sull'Ungheria, la Cecoslovacchia e una parte dell'Austria..." (pag. 16). Nel 1956, in seguito all'invasione Russa in Ungheria, quando la "cortina di ferro" sembrava inesorabilmente caduta sulle nazioni dell'Europa dell'Est, il Signor Armstrong diceva: "la via è preparata per una terza forza colossale nel mondo politico. Una Federazione Europea di Nazioni più potenti che la stessa Russia o che gli Stati Uniti!... Noi abbiamo dimostrato in anticipo la cattiva sorte riservata all'Impero Russo in Europa dell'Est" (La Pura Verità, Dicembre 1956, p. 3). Come poteva egli sapere questo?
Vi è una sorgente di informazioni che rivelano quello che aspettano le nazioni nell'avvenire. In Isaia 46:10. Qualcuno presentato come Dio annuncia "che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predico le cose non ancora avvenute". Noi possiamo conoscere e comprendere ciò che riserva l'avvenire alle nostre nazioni e al nostro mondo negli anni tormentati che verranno, poiché il Creatore ci dà le chiavi della comprensione dei misteri dell'origine delle tendenze moderne.

IL LIBRO DI DANIELE PRESENTA LA SCENA
Nel 604 prima di G. C. , l'esercito Caldeo sotto il re Nabucanedzar pulì tutto sul suo passaggio a cominciare da Carchemis sotto la valle di Jezreel e si impadronì della città di Gerusalemme, riducendo Giuda in uno stato tributario. Parecchi bambini di famiglie giudaiche conosciute furono prese in ostaggio e condotti in Babilonia. Durante i decenni che seguirono, uno dei prigionieri, Daniele, prese l'ascesa nell'alta amministrazione di Babilonia. Il Dio d'Israele che egli continuava a servire fedelmente gli aveva dato delle numerose visioni e delle interpretazioni di sogni che sono riferiti nella vostra Bibbia, nel libro di Daniele.
Osserviamo attentamente le grandi linee degli avvenimenti profetici mondiali che Dio ispirò a Daniele e di registrarli. La Bibbia si interpreta realmente da se stessa e il libro di Daniele costituisce un cardine per la comprensione dell'Apocalisse così come per altre profezie relative alla fine dei tempi.
Daniele 2:1 descrive il sogno sconcertante del Re Nabucanedzar sogno, che egli aveva dimenticato al suo risveglio. Né i maghi del re, né gli astrologi pottero ricostruirlo per lui. Finalmente, Daniele venne davanti al re e gli spiegò che esiste un Dio nei cieli che rivela dei segreti e che costui non aveva solo rivelato a Daniele il sogno stesso ma anche la sua interpretazione (v. 28). In seguito Daniele spiegò al re che, nel suo sogno, egli aveva visto una grande statua che era eretta nella pianura di Scinear. Questa immagine monumentale aveva una testa d'oro, il petto e le braccia in argento, il ventre e le cosce di rame e le gambe di ferro. Le gambe di ferro terminavano con due piedi composti di un miscuglio di ferro e d'argilla (v. 31-33). Alla fine del suo sogno, Nabucanedzar aveva visto una grande pietra di origine soprannaturale "che si staccava senza opera di mano [...]" (v. 45). Egli vide questa pietra lanciata dal cielo colpire l'immagine sulle dieci dita al punto di squilibrarla e di farla cadere in pezzi interamente. La pietra divenne una grande montagna e riempì tutta la terra (v. 34-35).
Cosa significa tutto questo? Ricordatevi che la Bibbia si interpreta da sè stessa! Daniele fu ispirato di dire a Nabucanedzar: "La testa d'oro sei tu" (v. 38). Gli disse anche che altri tre regni succederanno al suo (versetti 39-40). Daniele fu ispirato a depositare per noi il fatto che la Storia sarebbe stata dominata da quattro grandi regni o imperi successivi . Infine, egli disse al re che il Dio dei cieli stabilirebbe il Suo Regno eterno ai tempi degli ultimi dieci re. Questi dirigenti sono rappresentati dalle dieci dita che costituiscono i piedi delle "gambe di ferro" del quarto regno (v. 44).
Daniele 2:28 mostra bene che è il Dio vivente che noi serviamo che è il rivelatore dei segreti. Il sogno del re copriva una successione di periodi che andavano dall'epoca del re Nabucanedzar fino "agli ultimi giorni". Il sogno finisce chiaramente con il ritorno di Gesù Cristo e dello stabilimento del Regno di Dio sulla terra (v. 44). Gli avvenimenti predetti da Daniele si svolgono come previsto? Assolutamente! Vediamo in quale modo.
In Daniele 5, noi scopriamo gli avvenimenti che hanno circondato la caduta di Babilonia da parte degli eserciti del re Ciro il Grande, come detti all'inizio di questo articolo. E' chiaro che l'impero dei Medi e dei Persi fu il secondo Regno. Egli prese l'influenza politica nel Medio Oriente solo dopo la caduta di Babilonia. La storia ci riferisce che il vasto regno dell'impero Medo-Persiano stabilito da Ciro è sussistito circa 200 anni.
Poi all'inizio del 333 av. G. C. Le forze Greche di Alessandro il Grande superarono il Ponte Euxin (i Dardanelli) per passare dall'Europa in Asia. Due anni più tardi, nel 331 av. G. C., nella battaglia di Arbella, l'Impero di Persia crollò e il terzo grande regno mondiale prese il potere. Questo fu l'Impero Greco Macedone sotto Alessandro il Grande. Gli imperi Ellenici dei successori di Alessandro dominarono il Medio Oriente durante circa 300 anni fino a che essi siano finalmente inghiottiti uno alla volta dal quarto grande impero mondiale, il regno simboleggiato dal ferro.
Questo quarto regno, chiaramente identificato dalla Storia come l'Impero Romano, è profeticamente indicato dalle le due "gambe" che sussisteranno fino ai tempi della fine. In quelle momento, le dieci dita (o re, Dan. 2:44) costituiranno l'incarnazione finale di questo sistema che ha preso le sue radici nell'antica Babilonia. Se noi lasciamo che la Bibbia si interpreti da se stessa e che noi paragoniamo quello che essa dice alla luce dei fatti storici incontestabili, noi vediamo senza ombra di dubbio la successione dei quattro grandi regni mondiali.

LA BESTIA DI DANIELE 7
Leggendo Daniele 7:1, noi impariamo che decine di anni dopo avere interpretato il sogno del Re Nabucanedzar, Daniele lui stesso ebbe un sogno completamente inabituale nella quale egli era implicato, paralizzato allo spettacolo di una nera tormenta su un'oceano scatenato. Egli vide, quattro grandi creature, o "animali", uscire una ad una dalle onde tormentate e drizzarsi sulla riva. La prima somigliava a un leone, la seconda a un orso e la terza somigliava a un leopardo a quattro teste. La quarta bestia somigliava a una terribile creatura che aveva dei grandi denti di ferro (v. 7). Dalla testa di questo quarto "animale", uscivano dieci corna. Questa visione finiva nel periodo dove "Poi i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre di eternità in eternità" (Dan. 7:18). Ricordatevi che la visione di Daniele 2 finisce anche all'epoca dello stabilimento del Regno dei cieli.
Lasceremo noi vagabondare la nostra immaginazione per provare di discernere l'identità di queste creature del capitolo 7, o lasceremo che la Bibbia si interpreti da se stessa? Secondo il versetto 17, queste quattro creature si eleveranno successivamente (v. 3-7). Esse simboleggiano quattro re o quattro regni. Il versetto 23 si riferisce al quarto animale che rappresenta "la quarta bestia è un quarto regno sulla terra". Noi stiamo per vedere in Daniele 2 una successione di ogni quattro regni. Gli scenari dei capitoli 2 e 7 menzionano quattro imperi mondiali successivi. In caso, lo scenario finisce con lo stabilimento del Regno di Dio che governerà la terra. E' chiaro che le due visioni menzionate con particolari diversi ci riporta allo stesso seguito di avvenimenti. Quando noi paragoniamo le visioni di Daniele 2 e di Daniele 7, noi capiamo che il primo regno di Daniele 2, la testa d'oro, corrisponde al leone, il re degli animali di Daniele 7. Il secondo regno, quello che è in argento al capitolo 2, somiglia all'orso del capitolo 7. Il terzo regno, in rame in Daniele 2, ha l'equivalente con il leopardo a quattro teste in Daniele 7. Perché questo?
La Storia riferisce che dopo la morte di Alessandro il Grande, l'impero fu diviso fra quattro dei suoi generali. Tolomeo prese l'Egitto, Seleuco fece man bassa sulla Siria e Babilonia, Cassandro scelse la Grecia e la Macedonia, mentre Lisimache prendeva possessione della Tracia e del nord dell'Asia Minore. Queste quattro divisioni erano state specificamente profetizzate in Daniele 8:8. Tutti questi imperi erano di cultura e di lingua greca. Essi erano il prolungamento dell'impero di Alessandro, che era stato unificato da Alessandro in persona e durante una decina di anni solamente. Tanto la massa e la potenza della Persia erano simboleggiati da un orso, quanto la rapidità folgorante degli eserciti greci di Alessandro si trovavano nella metafora di un leopardo.
Daniele diede più particolari concernenti delle azioni fra il secondo e il terzo regno, cioè a dire fra la Persia e la Grecia.
Daniele 8:3-4 descrive un montone a due corna di cui le conquiste si estendevano in tutte le direzioni. Secondo il versetto 20, questo montone rappresentava "i re dei Medi e dei Persi". Poi un capro potente con un grande corno fra gli occhi mise completamente in frantumi il montone (v. 5-7). Al versetto 21, la Bibbia rivela chiaramente l'identità di questo capro: "Il becco peloso è il re di Grecia, e il gran corno fra i suoi occhi è il primo re". Dopo la morte di Alessandro, "Il grande corno si spezzò" (v. 8), e, "Quattro regni sorgettero da questa nazione, ma essi non ebbero la stessa forza" (v. 22). Quattro generali di Alessandro si divisero l'impero Greco-Macedone, come narrato qui sopra. Ecco perché noi vediamo che il terzo regno descritto in Daniele 7 somiglia a una creatura quadricefala.
Tutti gli avvenimenti precedenti preparano la scena per il quarto regno descritto in Daniele 7. E' una creatura troppo terribile per essere caratterizzata da uno degli animali precedenti. E' il "regno di ferro". In Daniele 2 esso è rappresentato da due gambe di ferro e in Daniele 7, è una creatura munita da grandi denti di ferro. Daniele 2:40 spiega: "Poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro, poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa". E' da notare ciò che Daniele 7 rivela sul soggetto di questo quarto regno: "Allora desiderai sapere intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre. Straordinariamente terribile, che aveva i denti di ferro e le unghie di rame, che divorava, sbranava e calpestava il resto con i piedi [...] La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà" (versetti 19, 23). E' questo quarto regno, l'Impero Romano, che è descritto come se si perpetuasse sotto una forma o sotto un'altra fino all'epoca del ritorno di Cristo. Cosa ne dice la Storia?
Alla vittoria di Actium, le forze di Cleopatra e di Marc'Antonio furono sconfitte dalle forze romane di Ottaviano (conosciuto più tardi sotto il nome di Cesare Augusto) nel 31 av. G. C. Come lo dice l'Enciclopedia della Storia del Mondo di Langer "Questo mise fine all'ultima delle monarchie Elleniche [Greche]" (1968, pag. 97). Infine, l'Impero Romano dominava su tutto il mondo conosciuto.
Progredendo in questa serie di articoli sul soggetto, noi paragoniamo parecchie profezie dell'Apocalisse con quelle di Daniele e noi esamineremo l'Impero Romano dai punti di vista della profezia e della Storia. E non è che nelle pagine della Parola di Dio che è possibile di trovare le chiavi vere che aprono le porte ai misteri dell'origine reale delle tendenze attuali.

MITI, METAFORE O REALTA' IMMINENTE?
Napoleone, Hitler e Sadam Hussein hanno qualcosa in comune. Come Mikhail Gorbachev, Benito Mussolini, Franklin Roosevelt e tutta una serie di papi. Ognuno di loro come anche altri personaggi, conosciuti o oscuri, sono stati etichettati da certi dei loro contemporanei come la misteriosa "Bestia" menzionata nel libro dell'Apocalisse.
Anche la Lega delle Nazioni, le Nazioni Unite, l'Internazionale comunista e il governo degli Stati Uniti furono, un momento o l'altro del 20mo secolo, designati come la Bestia dell'Apocalisse.
Al contrario, parecchi commentatori della Bibbia pretendono che il libro dell'Apocalisse e i suoi simboli non dovrebbero essere considerati che come delle metafore della battaglia tra il bene e il male. Secondo essi, la Bestia sarebbe una rappresentazione del male, ma non una figura storica o un futuro dirigente mondiale.
Cosa ne è veramente? L'ipotesi dell'uno vale quella dell'altro? Cercare di identificare degli individui o delle istituzioni come attori di questa profezia biblica presenta essa un reale interesse? Parecchi potrebbero domandarsi: "Il redattore dell'Apocalisse non si riferirebbe che a un mito o semplicemente ai sogni di una persona che delira?"
Non è nelle intenzioni del Dio Creatore di limitare la comprensione della profezia biblica a un semplice esercizio d'immaginazione creativa. La profezia non è neanche destinata ad essere compresa con l'interpretazione di avvenimenti contemporanei che si potrebbe tentare di mettere nel conto della Bibbia. Al contrario, alcuna profezia delle Scritture deve fare l'oggetto di interpretazioni particolari (II Pietro 1:20). Quando la Bibbia adopera un vocabolo simbolico, essa include nel testo le chiavi necessari per capire questi simboli.
Una delle ragioni principali che sviano molti di coloro che cercano di capire la profezia viene dal fatto che essi iniziano dal cattivo senso. Essi partono dal mondo contemporaneo che li circonda e provano di trovarvi degli esseri o degli avvenimenti che la Bibbia descrive. Come noi l'abbiamo visto nell'articolo precedente (vedere The World Ahead di Aprile 1996), l'Apocalisse non è il punto di partenza della nostra ricerca per capire l'identità della Bestia profetica. La partenza deve farsi cominciando dal libro di Daniele.
In Daniele 2, quattro imperi successivi sono identificati come dovendo avvicendarsi dall'antica Babilonia governata del re Nabucanedzar fino all'epoca che deve ancora venire del ritorno di Gesù Cristo come Re dei re. Daniele 7 descrive questi quattro stessi regni o imperi, ma adoperandone un simbolismo di animali selvatici. E' necessario di capire i simboli utilizzati da Daniele prima di abbordare l'Apocalisse. Perché? Poiché Daniele riporta il contesto storico necessario per la comprensione di questi simboli. Il redattore dell'Apocalisse, l'apostolo Giovanni, descrive le stesse creature che Daniele, ma egli ci dà più informazioni relative agli avvenimenti dei tempi della fine.
Quale rapporto possono avere degli imperi così lontani nel tempo e delle antiche profezie con il nostro mondo moderno di questa fine del 20mo secolo? La risposta è sorprendente! I libri scritti dagli antichi profeti biblici sono ancora, e di gran lunga, più attuali che i giornali di oggi. Come questo è possibile? Il vostro giornale, il vostro telegiornale o anche le attualità veicolate sulla rete Internet non possono dire altro che quello che è già avvenuto, mentre la profezia biblica annuncia oggi le notizie di domani!

LA VISIONE USCITA DALLE ONDE TENEBROSE
Un vecchio uomo è in piedi sulla spiaggia dell'isola di Patmo nel Mare Mediterraneo. Allora che egli fissa con lo sguardo la distesa marina, il paesaggio davanti a lui sembra cambiare. Delle nuvole nere si accavallano e il mare sembra agitarsi. Egli rimase in piedi, paralizzato, affascinato. D'improvviso, una creatura uscì dalla schiuma bollente. Una bestia orribile e brutale è davanti a lui ringhiando e mostrando i denti. Essa aveva il corpo di un leopardo, la gola di un leone e le zampe di un orso. Essa svaniva in seguito come nella nebbia.
Quale era questa creatura? Essa possedeva le caratteristiche rilevanti dei primi tre animali selvatici che Daniele aveva visto nella sua visione al capitolo 7. Questa bestia che l'apostolo Giovanni ha visto presentava ugualmente sette teste e dieci corna.
"Il dragone", scrisse Giovanni, dà la sua potenza e la sua autorità alla bestia. Le Scritture rivelano che una delle teste di questa creatura fu ferita a morte e che poi essa guarì. Dopo la sua guarigione la creatura, continua ad agire durante 42 mesi (Apoc. 13:1-5).
Come è stato dimostrato nell'articolo precedente (WH Aprile 1996), una scena quasi identica era avvenuta in Daniele 7. In questa visione, Daniele vide quattro creature: un leone, un orso, un leopardo a quattro teste e una quarta creatura terribile con dieci corna che saliva da un oscuro mare agitato (Dan. 7:1-7).
Queste creature sono chiaramente identificate come la successione degli imperi avendo cominciato con la Babilonia di Nabusanedzar, seguito dal Medo-Persico, poi dall'impero Greco di Alessandro, includendo la divisione in quattro parti dopo la sua morte, e finalmente dell'Impero Romano. Era dalla quarta creatura, simboleggiante l'Impero Romano, che uscivano le "dieci corna".
Notate la somiglianza dei due racconti. In ogni caso, vi sono sette teste. In Apocalisse 13, Giovanni vede una sola creatura, egli non vede quattro entità distinte ma le caratteristiche sono le stesse: Sette teste e dieci corna sono descritte. In ogni racconto, i profeti adoperano i simboli del leone, dell'orso e del leopardo. Perché le visioni differenziano esse a certi riguardi?
Quando Daniele ebbe la sua visione, tutto si riportava infatti a degli avvenimenti futuri. Babilonia, simboleggiata dal leone, viene prima sulla scena, gli altri imperi dovevano ancora venire. Quando Giovanni scrisse 600 anni più tardi, gli imperi Babilonese, di Persia e greco facevano tutte parte della storia passata. Giovanni non attira l'attenzione sulle differenti teste che apparivano ma sui particolari concernenti la settima testa, la sola che esisteva nella sua epoca e di cui raccontava la storia in anticipo. Allora che Daniele annunciava quattro imperi che dovevano succedersi, Giovanni portava l'attenzione sul loro sistema politico comune introdotto da Babilonia e, in seguito, adottato e perfezionato da tutti gli altri. Egli vedeva i differenti imperi come le teste distinte della stessa creatura.
Cosa pensare di tutti questi simboli? Ricordatevi che la Bibbia interpreta i suoi propri simboli. Daniele 7:23 mostra chiaramente che le quattro creature (portando sette teste) rappresentano dei regni. In Apocalisse 17:9-10, le sette teste della bestia sono chiamate sette "monti" o "sette re". Secondo Daniele 7:24 e Apocalisse 17:12, le corna sono i simboli di re o di regni. Nello stesso modo, il dragone, sorgente della potenza di questo sistema, è identificato in Apocalisse 12:9: "E il gran dragone (è) il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana".
Quale è la testa "ferita mortalmente"? Ricordatevi che era solo la settima e ultima testa, l'Impero Romano, che dominava all'epoca di Giovanni. Questo Impero Romano ricevette egli una ferita mortale? Rivenne più tardi in vita durante 42 mesi? Prima di andare più avanti, esaminiamo questo periodo: i 42 mesi di Apocalisse 13:5.
Si tratta di un periodo simbolico? Come noi possiamo saperlo? In Apocalisse 11:2, la città santa, Gerusalemme, è assediata durante 42 mesi. Al versetto 3, due testimoni profetizzano durante 1260 giorni. La durata di 1260 giorni è identica a 42 mesi di 30 giorni!
Partendo da esempii trovati altrove nelle Scritture, il riferimento profetico per un "giorno" serve spesso a simboleggiare un anno del calendario. In Ezechiele 4, fu detto al profeta di mostrare simbolicamente ciò che sarebbe successo ad Israele coricandosi su una parte durante 390 giorni, e ciò che avverrà a Giuda volgendosi dall'altra parte durante 40 giorni. Dio spiega a Israele che questi giorni simboleggiavano degli anni: "T'impongo un giorno per ogni anno" (v. 6, vedere anche Numeri 14:34). Il contesto di Apocalisse 13, che vedremo in un prossimo articolo, mostra chiaramente che questo periodo di 42 mesi (o 1260 giorni) sì riferisce a dei giorni profetici cioè a dire 1260 anni nello svolgimento della Storia.
Vedete ancora in Apocalisse 13 che la terribile creatura di Giovanni contiene le stesse componenti profetiche di ciò che Daniele ha visto più di 600 anni prima. Daniele identificava chiaramente ciò che egli vedeva iniziare alla sua epoca e prolungarsi fino al ritorno di Cristo, quando i santi prenderanno la possessione del Regno (Dan. 7:18). L'Impero Romano dell'epoca di Giovanni non era altro che politica la continuazione dello spirito e della filosofia Babilonese.

ROMA ASSORBE I SUOI PREDECESSORI
Nello stesso modo che l'impero Medo-Persiano aveva assorbito Babilonia e che Alessandro il Grande aveva assorbito l'impero dei Medi e dei Persi, i Romani inghiottirono le quattro teste che erano sorte dall'impero di Alessandro, morto a Babilonia nel 323 av. G. C. Vi è stato un tentativo per salvaguardare l'unità del suo impero con la proclamazione di una reggenza a nome di suo nipote e di suo figlio, ma questo tentativo fallì. In qualche anno, il suo impero fu diviso frà quattro generali che si proclamarono loro stessi re, conformemente alla predizione di Daniele (Dan. 8:21-22).
Nel 307 av. G. C., Antigone e suo figlio Demetrio, "presero il titolo di re, al chè Tolomeo e Seleuco, Cassandra e Lisimache fecero lo stesso. L'unità dell'impero di Alessandro era così apertamente finito." (William L. Langer, Enciclopedia della Storia del mondo, 1968, pag. 90).
Cassandra si impadronì della Grecia e della Macedonia, e, con l'aiuto di Lisimache e di Seleuco, trionfò su Antigone che fu ucciso nella battaglia di Ipso nel 301 av. G. C. In seguito, la dinastia di Cassandra fu detronizzata a sua volta nel 276 dal nipote di Antigone, che prese anche il nome di Antigone. Antigone II fondò una dinastia che dominò la Grecia e la Macedonia fino alla conquista Romana nel 168 av. G. C., quando questo territorio fu assorbito dall'Impero Romano.
Lisimache che si era aggiudicato l'Asia Minore e si era proclamato re nel 305 av. G. C., fu finalmente battuto e ucciso alla battaglia di Carpedium nel 281 da colui che era stato il suo alleato, Seleuco. Eumene I, il governatore seleucida di Pergamo (in Asia Minore), gli succedette proclamando così la sua indipendenza in rapporto ai Seleucidi all'incirca del 260 av. G. C. Verso il 230, il suo successore prese il titolo di re. Quando Attale III morì nel 133 av. G. C., egli lasciò il suo regno di Pergamo e l'Asia Minore nelle mani dei Romani, secondo la sua volontà. Fù così che Roma assorbì in quel momento la seconda testa del leopardo di Daniele.
Seleuco aveva stabilito il dominio del suo regno di Babilonia all'Est fino alla Siria all'Ovest. La dinastia dei Seleucidi continuò fino al 64 av. G. C. quando il generale romano Pompeo fece della Siria una provincia dell'Impero Romano sempre in espansione.
Tolomeo prese il titolo di re nel 305 av. G. C. nello stesso tempo di Cassandra, Lisimache e Seleuco. La sua dinastia fu stabilita in Egitto e continuò fino alla morte di Cleopatra nel 30 av. G. C. dopo la sua disfatta davanti ai Romani. Il nipote di Giulio Cesare, Ottaviano, vinse le forze di Cleopatra e di Marco Antonio nella battaglia di Actium e l'Impero Romano assorbì l'Egitto. "Questo segnò la fine dell'ultima delle monarchie Elleniche" (pag. 97). Adesso, la totalità delle quattro teste del leopardo greco macedone era inghiottita dall'Impero Romano: la quarta bestia di Daniele 7.
Con questo ritorno all'indietro, è agevole di vedere perché Giovanni aveva descritto la Bestia, l'Impero Romano della sua epoca, come un'insieme di tutto ciò che si era svolto dall'epoca di Daniele.
Quando egli descrisse una delle teste che era "ferita a morte" egli non poteva che riferirsi alla settima testa, l'Impero Romano, le sei teste precedenti erano già passate nella storia nel momento in cui egli scrisse.
Quando l'Impero Romano fu ferito a morte? Nel 476 dopo G. C. l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Agostino, fu destituito e assassinato. E' la data tradizionale adoperata per marcare la caduta dell'Impero Romano. Era però già prevista una rinascita dell'Impero romano dopo un periodo di 1260 anni. Ciò sarà il soggetto del prossimo articolo.

LA STORIA DELLE PRIME TRE "CORNA"
Notate un altro particolare concernente la Bestia descritta a sua volta da Daniele7 e dall'Apocalisse 13. In ognuno di questi racconti, dieci corna escono dalla settima testa, l'Impero Romano. Giovanni vide che ognuna di queste corna aveva una corona (Apoc. 13:1) e Daniele spiega che esse rappresentano dei re o dei regni (Dan. 7:24). Daniele rileva ugualmente che nel mezzo di queste dieci corna, esce un "piccolo corno" che ne soppianta tre di loro con arroganza. Quale significato può avere questo? Esaminiamo piuttosto la storia dell'antico Impero Romano.
Nel 286 dopo G. C., l'imperatore Diocleziano divise l'Impero Romano in una parte occidentale e una parte orientale per delle ragioni amministrative. Questa divisione è simbolizzata dalle "due gambe" di Daniele 2. Dei disturbi seri dovevano comunque arrivare alla "gamba" occidentale. Verso il 400 dopo G. C., l'Impero di Occidente era in agonia. Vi furono delle incursioni barbare alle sue frontiere e, finalmente, Roma essa stessa fu saccheggiata e predata per la prima volta dopo otto secoli! Nell'anno 409 dopo G. C. Alarico e i suoi Visigoti ne furono gli attori.
Come l'Impero Romano d'Occidente crollava, vi furono tre gruppi di invasori barbari: I Vandali, gli Eruli e gli Ostrogoti, che cercarono di imporsi come i successori degli imperatori romani d'Occidente. Ognuno di loro ricercò e ricevette la riconoscenza ufficiale dall'imperatore d'Oriente per continuare a rappresentare legittimamente il governo romano in Occidente. Ma un'altra autorità emerse all'Ovest, e questo portò al loro rovesciamento e alla loro rovina.
Questo capo era il vescovo di Roma. Mentre gli imperatori si indebolivano, egli emergeva accrescendone la sua potenza e la sua posizione. Questo non implicava solo una dominazione religiosa crescente sulla comunità che si diceva cristiana, ma ugualmente una dominazione civile e politica. Il papa era particolarmente infastidito dai Vandali, gli Eruli e gli Ostrogoti. Essi professavano un cristianesimo non trinitario chiamato Arianesimo. Essi non erano ortodossi ed erano di conseguenza, considerati dal vescovo di Roma come una minaccia per l'unità religiosa dell'impero.
I Vandali invasero l'Africa del Nord nel 429 dopo G. C. Dopo parecchi anni di combattimento, essi conclusero un trattato nel 425 grazie al quale i Romani riconoscevano in loro la legittima continuazione dell'Impero in Africa del Nord (Lager, pag. 135). I Vandali cercavano di estendere la loro potenza come successori di Roma. Nel 455, essi si abbandonarono anche al saccheggio e alla distruzione di Roma. Essi lo fecero così completamente che da quel giorno la parola "vandalo" si applica a coloro che distruggono la proprietà degli altri. In fine dei conti, però, i Vandali furono sloggiati. "In Africa, i Vandali erano trattati da ariani [dai cattolici] ed essi dovettero far fronte a delle serie rivolte berbere, ma la loro potenza non fu spezzata prima delle guerre dei Vandali di Giustiziano [l'Imperatore Romano d'Oriente] nel 533-548."
Nel 476, circa 20 anni dopo il saccheggio di Roma, Gli Eruli sotto gli ordini del loro capo Odoacre rovesciarono Romolo Augusto, l'ultimo Imperatore Romano dell'Ovest. Odoacre fu riconosciuto come il legittimo rappresentante del governo romano in Italia dall'Imperatore d'Oriente. Era comunque ugualmente un ariano. Il vescovo di Roma ne fù talmente indignato che nè chiamò Zenone, l'imperatore di Oriente. Zenone incaricò Teodorico, il capo degli Ostrogoti, per cacciare gli Eruli nel 488. "I vescovi ortodossi d'Italia che avevano in avversione l'Arianesimo di Odoacre acclamarono l'invasore ariano [Teodorico] quasi come se egli fosse un imperatore ortodosso. Con il loro aiuto, Teodorico spezzò la vigorosa resistenza di Odoacre in cinque anni di guerra e lo persuase di accettare un compromesso di pace. Egli invitò Odoacre e suo figlio a un convito a Ravenna, diede loro da mangiare in abbondanza e li uccise di sua propria mano (493)" Will Durant, La Storia della civilizzazione vol. 4, pag. 97-98).
Il modo di vivere degli Ostrogoti d'Italia, pur se accettata come un male necessario per sbarazzarsi degli Eruli, restava impopolare per il Vescovo di Roma e la popolazione cattolica. Il generale Belisario, che era stato inviato da Giustiniano nel 533 dopo G. C. con 500 navi di trasporto e 92 battelli di guerra per sbarazzare l'Africa dai Vandali, arrivò in Italia per cacciare gli Ostrogoti. "le forze degli Ostrogoti erano deboli e divise, il popolo di Roma salutò Belisario come un liberatore, il clero l'accolse come un trinitario; egli penetrò in Roma senza resistenza." (p. 109). Fù così che le prime tre corna furono dominate sull'ordine del vescovo di Roma. La scena era preparata per accogliere la vera rinascita dell'Impero Romano d'Occidente. Questa rinascita, che si insedia nel 554, e le rinascite successive hanno tutte ricevuto la benedizione del Vescovo di Roma, che fù un elemento attivo nelle diverse apparizioni dell'antico Impo Romano.
Nel prossimo articolo, noi esamineremo, alla luce della storia e della profezia, la resurrezione dell'Impero Romano. Comprendendo la storia di ciò che è avvenuto tra l'epoca di Giovanni e la nostra propria entrata in scena, e conoscendo la nostra situazione nel seguito degli avvenimenti profetizzati, noi possiamo già sapere quello che succederà. Qui si trova la chiave che permette di capire la direzione reale che i prossimi avvenimenti faranno prendere al nostro mondo attuale.±

ROMA: PASSATO E FUTURO PADRONA DEL MONDO?
I manifesti turistici presentano una Roma affascinante, una città sistemata su sette colli coperti di celebri monumenti architettonici del presente e del passato. Roma è una città di contrasti. Dei vecchi edifici e delle antiche rovine si costeggiano nel seno di una città moderna fiorente. Ventisette secoli sono passati dalla sua fondazione leggendaria di Romolo e Remo, durante tutto questo tempo questa città notevole ha giocato un ruolo senza pari nella storia della civiltà occidentale.
Roma: città eterna, piena d'intrighi e di potenza!
Nicchiata all'interno, esiste il più piccolo Stato sovrano del mondo: si tratta della città del Vaticano. Che intrattiene le sue proprie relazioni diplomatiche con tutte le grandi potenze, questa minuscola città stato è governata dal pontefice romano che partecipa pienamente agli affari internazionali. Città nella città, il Vaticano gode di un grande irraggiamento internazionale in quanto che quartiere generale di una confessione di più di un miliardo di fedeli. Facendo parte delle principali capitali europee, Roma è stata il sito di parecchie conferenze di grande importanza, come per esempio il Trattato di Roma che vi fu firmato 40 anni orsono. Questo documento capitale fu il punto di partenza dell'energica Unione Europea. Ma qualcuno prevede che il destino di Roma coinvolgerà il mondo intero!
L'esperto del Vaticano, Lalachi Martin prevede questo: "Esiste oggi il rumore di un'alleanza fra dei poteri in piazza al Vaticano ed i dirigenti di organizzazioni umanitarie internazionali importanti che vorrebbero orientare l'istituzione sacra della Chiesa cattolica romana verso un'altra di cui la prima funzione sarebbe di ristabilire l'equilibrio sociale nel mondo. Essi credono che la Chiesa, grazie alla sua struttura mondiale sia la sola capace di arrivarci" (US News & World Report, 10 giugno 1996). Questa visione di una Roma dirigente, stabilizzante e, sicuramente dominante il mondo non è nuova!
L'influenza di Roma aveva già profondamente modellato tutto il mondo occidentale. È da quindici secoli, che l'impero romano è crollato. Egli ricevette il colpo mortale quando gli invasori "barbari" assassinarono l'ultimo degli imperatori nel 476 della nostra era.
I tre primi pretendenti alla successione dell'antico Impero, i Vandali, gli Eruli, e gli Ostrogoti furono sloggiati dall'Italia sull'insistenza pressante del papa di Roma, il loro potere fu accorciato e essi furono "recuperati" dall'esercito dell'Impero Romano d'Oriente.
Da allora, sei tentativi significativi della rinascita dell'antico Impero di Roma ebbero luogo. Conformemente alla Bibbia, una settima e ultima resurrezione deve però ancora avvenire.
Cosa dicono le Scritture sul soggetto dell'influenza Romana passata e futura sulla scena mondiale?
La vostra vita sarà essa profondamente influenzata dagli avvenimenti che colpiranno la "città eterna"?

LA FERITA MORTALE E' CICATRIZZATA
Alla fine delle guerre Gotiche nel 553 dopo G. C. l'Italia si ritrovava nella povertà e nel disordine. Roma era stata saccheggiata a più riprese. Gli eserciti invasori di Giustiziano, imperatore d'Oriente, avevano definitivamente messo i barbari Gotici in rotta. Benchè l'autorità secolare in occidente fosse affondata, il rimanente dell'organizzazione ecclesiastica (sotto l'autorità del vescovo di Roma) appariva anche agli occhi degli imperatori come un'asse di salvezza per lo stato. Nel 554, Giustiziano promulgò un decreto domandando che "delle persone conve-nienti e integre, capaci di amministrare il governo locale siano scelti come governatori delle provincie dai vescovi e i capi di ogni provincia" (Will Durant, Storia della civiltà volume 3 pag. 519-520.
Questa restaurazione dell'imperatore fu la prima delle sette resurrezioni annunciate, gli imperatori di Bisanzio continuarono a reggere con il titolo di Imperatore Romano risuscitato in Occidente dal 554 all'800. Secondo i termini del codice di Giustiniano però, erano i vescovi di Roma (ormai chiamati papi) che si siedevano in realtà sulla schiena della "bestia" imperiale in Occidente (Apoc. 13).
Nel corso dei decenni che seguirono la restaurazione, l'attenzione degli imperatori d'Oriente si focalizzò più sull'Asia Minore che sull'Italia. Le misure prese per la sicurezza e la protezione di Roma furono trascurabili. Fu nell'800 che una iniziativa è stata presa contro questo disinteresse: "Il giorno di Natale, come Carlomagno, [re dei Franchi] vestito in clamide e dei sandali di patrizio Romano, era inginocchiato in preghiera davanti all'altare di San Pietro, il papa Leone esibì tutto ad un tratto una corona incastonata di gioielli e la posò sulla testa del re. La congregazione a cui si aveva forse domandato prima di seguire l'antico rito di senatus populusque Romanus, confermante un coronamento, gridò tre volte: "Salute a Carlo l'Augusto, incoronato da Dio grande e pacifico imperatore dei Romani!" La testa del re fu unta di olio santo, il papa salutò Carlomagno comme Imperatore e Augusto" (Durant vol. 4, pagine 468-469). Questa fu la seconda resurrezione dell'Impero d'Occidente con la consacrazione papale.
In quanto che storico, Will Durant nota che "di questa cooperazione intima della Chiesa e dello Stato uscì una delle idee fra le più brillanti della storia della politica: la trasformazione del regno di Carlomagno in un Sacro Romano Impero che avrebbe dietro di lui tutto il prestigio, la santità e la stabilità delle due Rome, quella degli imperatori e quella dei papi" (volume 4, pagina 468).
Durante i 150 anni che seguirono l'incoronamento di Carlomagno, il suo Impero si disintegrò lentamente per la debolezza dei suoi successori. Verso il 936, i Sassoni di Germania erano divenuti i più potenti gruppi d'Europa Centrale. Nel 995, Ottone re dei Tedeschi, sfidò i Magiari che si preparavano a invadere l'Europa Occidentale. Parecchi anni più tardi, Ottone fece il suo ingresso in Italia alla richiesta del papa Giovanni XII per ristabilire la sua autorità, in seguito egli ricevette la corona imperiale a Pavia nel 962. "Una volta di più, il fantasma dell'Impero Romano fece la sua apparizione per consacrare la riuscita dell'edificazione dello Stato da un re mezzo barbaro" (William NcNiel. Handbook of Western Civilization, p. 317). L'incoronazione di Ottone segnò la terza resurrezione dell'Impero Romano d'Occidente di cui la prima ebbe luogo sotto la restaurazione Imperiale di Giustiniano.
Quale conseguenza ebbe la restaurazione dell'impero di Ottone sui suoi contemporanei e i loro successori? Lo storico Robert Hertzstein scrive questo: "L'Impero era più che una parola: Egli garantisce la funzione di reggente cristiano universale da Dio sulla terra fino alla venuta dell'Anticristo. Come Carlomagno, Ottone ricevette il suo trono dalla proclamazione del papa della Chiesa romana che era la sola elettrice imperiale dopo l'inizio del quarto secolo [...] Il Sacro Impero romano divenne così in gran parte Germanico da parte del suo supporto etnico e politico: cristiano nella sua giustificazione morale e romano nella sua dichiarazione di legittimità e di universalità" (Il Sacro Romano Impero nel Medioevo, p. 8).
"Il compito dell'Impero era di essere l'agente principale di Dio sulla terra, per adempiere con tutti i poteri il suo scopo qui basso, di proteggere la cristianità e la Chiesa e di preservare la giustizia di Dio e l'ordine divino universale sulla terra. L'Impero terrestre era il riflesso transitorio della Città eterna di Dio [...] I simboli imperiali mostrano che questo si estendeva nel mondo intero; con il globo imperiale che copriva i quattro canti della terra, l'imperatore teneva il mondo intero nella mano [...] egli nominava la corona imperiale corona urbi e orbi [la corona della città e del globo]; egli si considerava sé stesso come il caput mundi [alla testa del mondo] e come il dominatore urbi e orbi [il governatore del globo e della città di Roma]" (pagine 64-65).
La dinastia di Ottone continuò fino al 1254 quando l'Impero fu talmente lacerato da fazioni rivali che diciannove anni di interregno (periodo di tempo senza imperatore) ne risultò. Nel 1273, Rodolfo 1°, il primo della famiglia degli Asburgo, fu eletto imperatore. L'apogea degli Asburgo durante questa quarta resurrezione dell'imperialismo romano fu il coronamento di Carlo V (Carlo quinto) dal papa Clemente VII° nel 1530. Carlo regnò su un vasto impero che comprendeva tutte le possessioni Spagnole del Nuovo e dell'Antico Mondo in più delle vaste possessioni degli Asburgo in Germania, in Italia e in Europa Centrale.
Durante i due secoli seguenti, il potere degli Asburgo declinò e il titolo di Sacro romano Impero fu di più in più visto come una facciata vuota. Nell'ultima decade del diciottesimo secolo, tutta l'Europa fu scossa dalla Rivoluzione Francese. Un uomo alla volta altamente dotato e supremamente ambizioso arrivò al potere in Francia.
Napoleone Bonaparte vedeva più lontano che una presidenza alla Repubblica Francese o anche di divenire un nuovo re di Francia. La sua ambizione non poteva fermarsi che con lo stabilimento dell'Impero Romano di cui, lui stesso ne sarebbe l'Imperatore. Come lo storico Will Durant osserva, "Egli sognava di rivalizzare con Carlomagno e unificare l'Europa Occidentale" (volume 11, pagina 243).
Napoleone fu proclamato imperatore dal Senato Francese il 18 maggio 1804. Egli iniziò immediatamente delle negoziazioni con il papa Pio VII affinché egli venga a Parigi per consacrarlo imperatore. Le negoziazioni approdarono positivamente e il coronamento ebbe luogo il 2 dicembre.
Gli Asburgo di Austria, sotto la pressione di Napoleone rinunciarono al diritto proclamato dalla loro dinastia sul Santo Impero romano il 6 agosto 1806. L'impero resuscitato da Napoleone si estendeva adesso dall'Atlantico all'Elba, includendo la Spagna, la Francia, l'Olanda , il Belgio, la Germania dell'Ovest e finalmente tutta l'Italia. Questo suggellò la quinta rinascita dell'imperialismo occidentale dall'epoca di Giustiniano.
Questa resurrezione non era comunque promessa ad un lungo avvenire. Una coalizione diretta dagli Inglesi portò la sconfitta e l'abdicazione di Napoleone nel 1814. Questo mise fine a un periodo di 1260 anni dalla restaurazione imperiale sotto Giustiniano nel 554. Così dunque, la profezia dell'Apocalisse 13:3-5 relativa alla "Bestia" che riceve una ferita mortale, ne guarisce e continua la sua dominazione durante "quaranta due mesi" era compiuta. L'abdicazione di Napoleone sugellò la fine di un'epoca. Tuttavia, conformemente alle Scritture, vi dovrebbero ancora esserci due tentativi supplementari per fare rivivere la gloria e la grandezza dell'antica Roma.

DUE RESURREZIONI FINALI UNA E' PASSATA E UNA ARRIVA
Dopo la caduta di Napoleone nel 1814, la Germania e l'Italia rimangono divise e impotenti fino al mezzo secolo seguente. Ognuna era costituita da una moltitudine di piccoli stati e di principati ed erano lacerate da querele interne. Verso il 1871, Bismarck riuscì a unificare tutta la Germania che non era agli Asburgo sotto il re di Prussia, mentre Garibaldi operava la riunificazione di tutta l'Italia sotto il re del Nord dell'Italia del Piemonte e Sardegna.
Cinquanta anni dopo l'instaurazione dell'unione di Garibaldi, un uomo forte comincia a elevarsi in tutta questa Italia unificata che sognava una volta ancora di restaurare la grandezza e la gloria della Roma Antica. Benito Mussolini condusse il partito Fascista al potere nel 1922. I Fascisti traggono il loro nome dai fasci della Roma Imperiale. I Fasci erano una ascia legata a una botte di steli che significava l'unità e l'autorità. Essi erano portati dal console Romano in quanto simbolo della loro carica.
Dopo il 1870, data alla quale Vittorio Emanuele re d'Italia aveva disfatto gli eserciti del papa e catturato Roma, esisteva una fredda tensione tra i papi e il governo della nuova Italia unificata. Finalmente, nel 1929, Mussolini firmava il trattato di Laterano con il papa per stabilire la sovranità di quest'ultimo sulla città del Vaticano. Il governo di Mussolini fu ufficialmente riconosciuto dal papa.
Impensierito all'accesso alla "gloria" Mussolini inviò il suo esercito alla conquista dell'Etiopia e della Somalia. Nel 1936 egli annunciava pieno di millanteria: "Dopo quindici secoli, la riapparizione dell'Impero sul destino delle colline di Roma." Di seguito Mussolini riuscì la sua entrata nell'alleanza con Adolfo Hitler, che governava la Germania dal 1933, creando la potenza dell'Asse Roma - Berlino nella seconda guerra mondiale. Questo sesto tentativo di unificazione dell'Europa per fare rivivere il concetto della Roma Imperiale fosca nelle fiamme dell'ignominia nel 1945.
Dopo la seconda guerra mondiale molti dicevano che l'Europa era finita. Il continente, specialmente la Germania, era devastata. Sembrava che il futuro dell'Europa sarebbe stato il comunismo. Stalin aveva piantato lo stivale dell'Armata Rossa su molti territori dell'Europa Centrale e dell'Europa dell'Est. L'idea di una Germania alla testa dell'Europa in un ruolo dominante negli affari mondiali era qualcosa che la maggior parte degli osservatori non poteva mai intravedere.
Ma il 1957 annunciava l'inaugurazione del Mercato Comune costituito dalla Francia. La Germania dell'Ovest, l'Italia, il Belgio, il Lussemburgo e l'Olanda. Oggi sono i potenti successori che si chiama l'Unione Europea il quale gioca un ruolo maggiore incontrollabile negli affari del mondo. Essa è a due dita d di soppiantare il dominio economico dell'America dopo la seconda guerra mondiale.

DELLE PROFEZIE PER LA NOSTRA EPOCA E ALL'ALDILA'
Quale sarà l'avvenire? E come l'Unione Europea preparerà la scena per il settimo e ultimo tentativo di resurrezione della grandezza e della forza della Roma Imperiale?
Quando paragoniamo Daniele 7 e Apocalisse 13 appare che le dieci corna" (dei regni) siano descritte come sorgendo dall'Impero Romano; la settima testa è la "bestia", le tre prime di queste "corna", i Vandali, gli Eruli e gli Ostrogoti che furono "espulsi" su ordine del papa. E' la realizzazione della profezia di Daniele 7: 7-8, 23-25. Rimangono le sette "corna" finali. Sei tentativi per restaurare la gloria estinta della Roma Antica hanno ricevuto la benedizione papale. Queste rinascite si sono prodotte poi si sono estinte, esse fanno ora parte della storia.
La storia delle sette rinascite (sei appartenenti al passato, e una sta per venire) è scritta nel simbolismo dell'Apocalisse 17. Qui, una bestia è dipinta con sette teste e dieci corna. Questa creatura, però, è differente di quella che si trova in Daniele 7 e Apocalisse13. Questa è cavalcata da una donna. La donna simboleggia una organizzazione religiosa chiamata Mistero, Babilonia la Grande. In altre parole, è una continuazione dell'antica religione a misteri di Babilonia che ora è divenuta grande e potente.
La creatura le sette teste che Apocalisse 17 rappresenta chiaramente nel Sacro Romano Impero, poiché "le sette teste sono sette monti su cui la donna siede" (v. 9). Al versetto 10, i sette monti sono identificati a sette re o regni. Le creature dipinte in Daniele 7 e Apocalisse 13 non sono cavalcate dalla donna; ma la bestia di Apocalisse 17 lo è effettivamente. Come la precedente, essa ha dieci corna sulla sua testa finale.
In Apocalisse 17, le dieci corna rappresentano dieci futuri dirigenti che daranno collettivamente la loro potenza e la loro autorità alla bestia quando alla rinascerà nel tempo della fine del vecchio Sacro Romano Impero. Questo periodo però è situato nel futuro per noi poiché queste dieci corna combatteranno Cristo al suo ritorno (versetti 12-14, 17).
Questo ci porta alla prima visione che Daniele aveva interpretato cioè a dire della statua di Daniele 2. Le due gambe di ferro sormontano i piedi composti di un miscuglio di ferro e d'argilla. Le dieci dita, cinque a ogni piede, essendo dipinti come volando in frantumi per l'azione di Cristo al Suo ritorno prima che Egli stabilisca il Regno di Dio sulla terra. Le dieci dita di Daniele 2 e le dieci corna di Apocalisse 17 sono chiaramente dei sinonimi. Essi simboleggiano dieci governanti che supporteranno collettivamente e dichiareranno alleanza alla settima e ultima resurrezione dell'Impero Romano.
Le gambe della statua di Daniele 2 rappresentano l'Impero Romano diviso in due in un Impero Orientale e un Impero Occidentale dall'imperatore Diocleziano nel 286 dopo G. C. La profezia della Bibbia porta più particolarmente l'attenzione sull'Impero Occidentale, la bestia cavalcata dalla "donna". Però, in Daniele 2 pare che la gamba orientale da parte sua avrà il suo gioco nella rinascita finale. L'Impero Romano Orientale si perpetrerà con degli imperatori con sede a Costantinopoli fino al 1453, fino che i turchi ottomani invadessero la città e uccidessero l'ultimo imperatore: Costantino XI.
Però, non era la fine della gamba orientale, dieci anni dopo la caduta di Costantinopoli, nel 1472, il papa celebrò una cerimonia di matrimonio tra Ivan il Grande, duca di Mosca, e Zoè, la nipote ed erede dell'ultimo imperatore orientale." Il matrimonio rivestiva una certa importanza stabilendo la proclamazione che faceva dei governanti della Russia i successori degli imperatori Greci e i protettori del Cristianesimo Ortodosso... Ivan prese il titolo di Zar cioè Cesare" (William L. Langer, Enciclopedia of World history, p. 342). E' così che attraversando la storia, l'Impero Romano continua come le due gambe. Vi erano due pretendenti distinti alla successione di Cesare. Nel mondo Latino, Germanico e Cattolico d'Occidente, il titolo era Kaiser. Nel mondo Greco, Slavo e Ortodosso era Zar.
Colui che " annunzio la fine sin dal principio" (Isaia 46:10) rivela che finalmente i dieci re (o dirigenti) che sono i successori delle due "gambe" orientale e occidentale vorranno unirsi. Essi formeranno l'ultima resurrezione dell'Impero romano, l'ultima incarnazione di Babilonia.
Ci sono parecchie cattive notizie a venire. Questi dieci dirigenti astuti porteranno il loro sostegno a una unione di chiese e di stati che si profilano in Europa, e punterà a dominare il mondo. Così che constata Johannes Haller, storico popolare deceduto nel 1947: Nella memoria del popolo Germanico il vecchio Impero (Sacro Romano Impero) si nutre di un'epoca di grandezza e di splendore che deve apparire un giorno per farlo rivivere ancora".
Dopo un corto interludio di pace apparente e di prosperità, questo sistema tufferà la terra intera in un incubo infernale. Senza l'intervento di Dio con il ritorno di Gesù Cristo su questa terra avverrebbe una distruzione totale e nessuna carne avrebbe la fortuna di sopravvivere (Matteo 24:21-22, 29-30).
Però, aldilà di queste cattive notizie vi è finalmente una buona notizia! Queste sono veramente le migliori notizie che possono essere possibili. Vedete voi, è a questo periodo di questa unione finale dei dirigenti Europei che "L'Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto... ma esso sussisterà in perpetuo" (Dan. 2:44).